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Finirà davanti ai giudici del tribunale di Prato una lite tra insegnanti del liceo scientifico Copernico. Il prossimo 11 dicembre sul banco degli imputati saliranno la preside Lucia Napolitano e altri quattro prof dell’istituto (Patrizia Russi, Giacomo Bini, Saura Lascialfari e Alina Carboone), accusati a vario titolo di falso materiale e ideologico, omissione e abuso d’ufficio. Ad accusarli un’altra insegnante, la professoressa Rossana Cavaliere, adesso in forza al Keynes ma all’epoca dei fatti nel corpo docente del Copernico.La vicenda, di per sé, è facilmente riassumibile: la Cavaliere, insegnante di lettere, era mal vista dal resto dei docenti perché accusata di tenere un comportamento troppo rigido con gli studenti. In particolare pare che i problemi fossero con un alunno, i cui genitori si erano più volte lamentati, accusando la professoressa di tenere un atteggiamento vessatorio nei suoi confronti. Fin qui niente di male, cose che probabilmente capitano in tutte le scuole del mondo, con gli insegnanti che si dividono tra “buonisti” e “rigorosi”. Solo che stavolta, secondo la tesi della professoressa Cavaliere, accolta dalla procura, la preside e parte degli insegnanti avrebbero ordito una sorta di complotto per far sì che l’insegnante troppo severa venisse allontanata dalla scuola. Complotto che – secondo il capo d’imputazione – si sarebbe concretizzato in un consiglio di classe straordinario, svolto il 7 maggio 2004, quando la professoressa di lettere si sarebbe trovata al centro di un vero e proprio processo. E proprio su quel consiglio di classe si è basata la procura per chiedere il processo, richiesta accolta dal gip. Il verbale della riunione, infatti, non sarebbe stato corrispondente alla minuta. Inoltre sarebbe stato firmato solo successivamente e non, come indicato, contestualmente al consiglio di classe. Particolari non da poco, visto che proprio sulla base di quel verbale il Provveditorato avrebbe deciso di inviare un ispettore ministeriale ad indagare sul comportamento della professoressa.