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Era a Vaiano la base operativa di una banda specializzata nei furti di rame e di attrezzature edili, che poi venivano ricettati grazie alla complicità di alcuni titolari di depositi di stoccaggio, uno dei quali localizzato a Montemurlo.
La banda è stata smantellata dai carabinieri che, dall’alba di questa mattina, hanno eseguito sei ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale per il reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Laura Canovai e condotta dai militari della stazione di Vaiano. Agli arrestati è stato contestato anche il reato associativo.
La banda era composta da italiani e stranieri e, secondo le indagini, metteva a segno i furti sia a Prato sia in altre località della Toscana. Gli obiettivi preferiti erano capannoni industriali dove gli indagati sottraevano i cavi dell’impianto elettrico e dei macchinari, nonché esercizi commerciali e cantieri, depredati per appropriarsi di materiale ferroso ed edile.
Le ordinanza di custodia cautelare – tre in carcere, una ai domiciliari, le altre due con obbligo di presentazione alle forze dell'ordine – hanno riguardato quattro italiani, un rumeno e un albanese. Tre di loro, i capi, abitano a Vaiano e proprio da lì partivano i raid ai danni di capannoni industriali e aziende che venivano depredate con danni a volte per svariate migliaia di euro. Le indagini sono partite nel maggio 2013 dopo un grosso furto commesso a Vaiano. Gli inquirenti sono riusciti ad attribuire alla banda almeno 14 furti, commessi dal 2011 ad oggi. Altre cinque persone, un italiano e quattro pachistani, risultano indagati con l'accusa di essere i ricettatori.
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