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Alla fine è tornata a casa, dove aveva riposato per molti secoli prima di affrontare un vorticoso viaggio in Europa. Si tratta di un'antica stele recante un'iscrizione in lingua greca dedicata ad Apollo, risalente al III secolo d.C, che è stata restituita alla Turchia dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze.
Il reperto, del valore di circa 2,5 milioni di euro, era stato trovato nel corso di scavi avvenuti negli anni '80 del secolo scorso nei pressi del villaggio di Saricik, nella regione turca dell'Anatolia, e poi portato fuori dal paese illegalmente. Dalla Turchia era stata portata in Germania, dopo essere stata trafugata da un contrabbandiere. Poi in Svizzera, in Inghilterra e da qui, dopo un passaggio ad Arezzo, a Prato, dove era stata ritrovata nel 1995 nella casa di un collezionista che disse di averla acquistata l'anno prima alla mostra antiquaria di Arezzo per 9 milioni e mezzo di lire. Nella disponibilità dell'appassionato d'arte furono trovati anche certificati di garanzia, alcuni dei quali in bianco, ma nessun documento che attestasse l'acquisto.
Nel dicembre del 2019 la corte di appello civile di Firenze, in applicazione della convenzione Unesco del 1970, ha disposto la restituzione dell'opera, custodita dai carabinieri del nucleo tpc di Firenze, alla Repubblica di Turchia che, nel corso del procedimento, è stata assistita dall'avvocato Luca Brachi (LEGGI).
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