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Dopo la nevicata dei giorni scorsi che aveva provocato la rottura del pallone pressostatico che copriva la piscina di via Roma, le piogge torrenziali di Natale hanno dato il colpo di grazia alla struttura. Per quanto i responsabili dell’azienda che gestisce le piscine pratesi si siano attivati con tempestività per cercare di limitare il primo danno provocato dalla nevicata, l’enorme quantità di pioggia caduta la notte della Vigilia e nel giorno di Natale ha infatti causato la rottura definitiva del pallone e il cedimento di almeno uno dei piloni di ferro che reggevano la struttura. Una prima, sommaria, analisi fatta dai responsabili delle piscine pratesi evidenzia una situazione gravissima e l’impossibilità di riparare la struttura in tempi brevi, anche se si attende un sopralluogo dei tecnici del Comune.Non mancano però le polemiche. Sembra infatti che la scarsa tenuta del pallone fosse dovuta ad un insufficiente gonfiaggio del pallone stesso e che uno dei due motori che servivano per un gonfiaggio ottimale fosse spento. Se la causa della rottura della copertura fosse questa viene da pensare ad un grave errore di sottovalutazione del rischio meteo da parte dei dirigenti dell’azienda che gestisce le piscine pratesi che per risparmiare un po’ sui costi di gestione dell’impianto si troveranno ora a dover rendere conto al Comune, proprietario della struttura, e ai 1000 atleti che sono senza piscina, delle ragioni che hanno portato al disastro.Le conseguenze di questo evento sull’attività sportiva delle società pratesi sono evidenti perchè la piscina di via Roma è l’unica di 50 metri della città e, pur con tutti i limiti di una struttura vecchia e ormai bisognosa di un accurato maquillage, è l’unico impianto in cui possono allenarsi gli atleti del nuoto agonistico e della pallanuoto di alto livello. il 10 gennaio inizieranno i campionati nazionali di pallanuoto e le squadre della Futura e dell’Associazione Nuoto Prato, che partecipano ai campionati FIN anche con le giovanili, rischiano di pagare un dazio pesantissimo, a meno che non trovino accoglienza nelle altre piscine della città e, anche se dovessero avere, come sarebbe giusto, la precedenza sulle società che fanno i campionati minori, gli spazi saranno limitatissimi ed assolutamente non sufficienti a garantire allenamenti adeguati all’intensità degli impegni in calendario.