Oggi, mercoledì 13 luglio, l'autopsia su Mamadou, il bambino senegalese di 7 anni morto sabato scorso nello scontro frontale, avvenuto in via Melis, tra l'auto guidata dallo zio e sulla quale viaggiava anche il padre – entrambi ricoverati in prognosi riservata all'ospedale di Prato – e quella condotta da un cinese accanto al quale era seduta una donna, tutti e due illesi (LEGGI). Il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli ha affidato l'esame autoptico alla dottoressa Luciana Sonnellini. L'esito servirà a chiarire le cause della morte del piccolo che, secondo le prime indagini, non indossava la cintura di sicurezza. Tre gli indagati: lo zio del bambino che per motivi non ancora accertati ha invaso la corsia opposta, il padre che non ha garantito la sicurezza al figlioletto sprovvisto anche del seggiolino obbligatorio per altezze inferiori a un metro e 30, e il conducente dell'altra auto che in una scala di responsabilità è quello che ne ha meno anche se saranno compiuti accertamenti sulla velocità che, nel caso, potrebbe essere ritenuta profilo causale nell'epilogo dell'incidente. Per lo zio potrebbe aggiungersi l'aggravante relativa alla patente di guida, una patente straniera verosimilmente, come ha spiegato la procura, non valida in Italia. Su questo punto ulteriori accertamenti sono in corso da parte della polizia municipale. I due conducenti devono rispondere anche di lesioni gravi al padre della piccola vittima. Escluso già nelle prime ore dopo il tragico frontale, l'abuso di alcol e droghe da parte dei due conducenti e dunque resta da capire cosa abbia provocato il salto di corsia, se una distrazione, un colpo di sonno o un problema meccanico.
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