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Si è chiusa con la condanna a sette mesi di reclusione (pena sospesa) e 200 euro di multa a Loretta Giuntoli, all'epoca presidente del Consorzio Astir e legale rappresentante della Astirforma e della Verdemela, il processo nato nel 2018 su una presunta frode nella gestione dei richiedenti asilo ospitati in alcune strutture cittadine. L'inchiesta vedeva coinvolti altri due imputati – Alberto Pintus e Roberto Baldini, ex legali rappresentanti della cooperativa Humanitas -, entrambi però assolti al termine del processo celebrato con rito abbreviato. Giuntoli, nome di spicco nel mondo della cooperazione sociale pratese e finita anche agli arresti domiciliari, aveva scelto invece il processo con rito ordinario che si è chiuso oggi, 5 luglio. Il giudice Elisa Romano ha anche disposto una provvisionale di 50mila euro, a titolo di risarcimento danni, al ministero dell'Interno che tramite la prefettura si era costituito parte civile. Giuntoli è stata condannata per il reato di inadempienza nei contratti di pubbliche forniture.
L'inchiesta, coordinata dall'attuale procuratore facente funzioni Laura Canovai, aveva accertato il mancato rispetto da parte di alcune cooperative del contratto stipulato con la prefettura che prevedeva una serie di prestazioni dietro un corrispettivo di 35 euro al giorno per ciascuno dei richiedenti asilo ospitati. A indagare furono Digos e polizia scientifica che passarono in rassegna tutte e otto le strutture in cui vivevano un centinaio di stranieri.
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