Prosegue il lavoro degli investigatori per fare luce sulla fitta rete di rapporti tra forze dell’ordine, imprenditori e personaggi di rilievo nell’inchiesta che ha portato all’arresto del comandante della compagnia dei Carabinieri di Prato Sergio Turini. Ieri, davanti al gip, il tenente colonnello Turini si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre è atteso per giovedì l’interrogatorio di garanzia di Riccardo Matteini Bresci, l’imprenditore a capo del settore moda di Confindustria toscana nord, colpevole secondo l’accusa di aver ottenuto informazioni riservate dal militare in cambio di alcuni favori economici. Intanto, da Torino, sono stati revocati gli arresti domiciliari a Roberto Moretti, il terzo indagato nell’inchiesta della procura antimafia di Firenze. L’uomo è stato portato in carcere per aver violato il divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi. Moretti avrebbe risposto ad una telefonata di un cliente senza interromperla, come avrebbe dovuto. Secondo il Gip, l’uomo dovrà dunque attendere in carcere. Il titolare dell’agenzia investigativa era finito nell’inchiesta poiché Turini dirottava su di lui alcuni lavoretti extra, procacciandogli clienti e fornendo anche a lui informazioni riservate. Per Moretti il gip Liguori non ha ancora fissato l’interrogatorio di garanzia.
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