Fiducia nell’operato della magistratura ma anche massima tranquillità per quanto fatto in occasione della tragica alluvione del novembre 2023. E’ questa la prima reazione dei politici iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Prato che ha chiuso le indagini su quanto avvenuto tra la sera del 2 e la notte del 3 novembre.
Tra i 15 indagati ci sono infatti esponenti di primo piano delle giunte comunali di Prato e Montemurlo, in carica all’epoca dei fatti. A loro viene contestato il reato di omicidio e disastro colposi per la morte di due delle vittime della tragedia. “Non posso negare di esserci rimasto male quando ho ricevuto la notizia – è il commento a caldo di Matteo Biffoni, all’epoca sindaco di Prato -. Francamente mi sento di avere la coscienza a posto e di aver fatto tutto quanto era nelle mie possibilità per affrontare un evento di natura eccezionale come quello che ha colpito il nostro territorio”. Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri due assessori pratesi finiti nell’inchiesta: “Sono tranquillo – dice Valerio Barberis – e ho piena fiducia in quanto potrà fare la magistratura per accertare la verità”, mentre Simone Faggi aggiunge: “E’ morta una persona ed è giusto che vengano fatte tutte le verifiche del caso. Resto convinto che il nostro operato in quei momenti drammatici sia stato svolto nella massima adeguatezza”. A questo proposito deve essere fatto notare che il Comune di Prato aveva da poco rifatto il Piano comunale di Protezione civile, approvato nel 2018.
“Siamo dispiaciuti, ma allo stesso tempo siamo tranquilli e fiduciosi, in quanto siamo assolutamente consapevoli dell’operato svolto dal Comune di Montemurlo nella terribile circostanza dell’alluvione del 2 novembre e precedentemente – dicono il sindaco Simone Calamai e l’assessore Valentina Vespi -. Un lavoro che abbiamo sempre portato avanti nell’interesse massimo per tutta la collettività. Il Comune Montemurlo ha fatto tutto quello che poteva mettere in atto a tutela della sicurezza dei cittadini di fronte ad un evento di portata eccezionale, la cui evidenza è chiara a tutti. L’amministrazione comunale ha sempre svolto un lavoro puntuale e totalizzante, senza mai risparmiare un briciolo di energia di fronte alle esigenze dei nostri cittadini e del territorio. Anche in quell’occasione abbiamo fatto tutto ciò che operativamente era possibile, di fronte ad un fenomeno straordinario, come d’altronde dimostrano le ripercussioni che ha avuto e che sono andate ben al di là delle zone sotto indagine. Per questo attendiamo con fiducia l’operato della magistratura”.
Tra le altre reazioni da registrare quella dell’attuale sindaca di Prato Ilaria Bugetti: “E’ normale che la magistratura voglia fare chiarezza su un evento eccezionale come quello avvenuto sul nostro territorio il 2 novembre 2023 per accertare le cause – dice -. Sono sicura che gli amministratori pubblici e i dipendenti comunali, ai quali va la mia vicinanza e fiducia, sapranno spiegare il loro operato nelle sedi opportune. Amministrare la cosa pubblica è un esercizio complesso che chiama grandi responsabilità e a volte dover affrontare anche momenti come questo”. Mentre l’onorevole Erica Mazzetti, deputata e responsabile dipartimento lavori pubblici di Forza Italia e membro della Commissione ambiente alla Camera, aggiunge: “Gli indagati, innocenti fino a prova contraria, spiegheranno le loro ragioni nelle dovute sedi. Sicuramente, nella gestione dell’emergenza, alcuni sindaci, molte imprese locali, la protezione civile hanno fatto il massimo; purtroppo, è mancata la prevenzione. È evidente che qualcosa non ha funzionato ed è altrettanto evidente che la Regione dopo oltre 15 mesi dalla drammatica alluvione ha fatto troppo poco. È fondamentale fare luce su tutte le responsabilità e capire come siano o non siano spesi i finanziamenti dati dallo Stato, ammesso che si siano tradotti in opere e manutenzione”.
“Il Partito Democratico di Prato – dice il segretario Marco Biagioni – ripone la massima fiducia nell’operato degli amministratori che hanno affrontato e gestito la tragica alluvione del novembre 2023. L’informazione di garanzia è un atto a tutela degli stessi indagati. Sono certo che ci saranno tempi e modi per spiegare i fatti nelle sedi opportune. Alla magistratura il compito di fare tutti gli approfondimenti necessari. Mi auguro che questo lavoro venga completato in tempi ragionevoli”.
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