A seguito dell’incendio che ieri notte, 10 aprile, ha interessato un’area di scarico abusivo di rifiuti, già posta sotto sequestro dalla polizia municipale in via Lamarmora, il sindaco Simone Calamai oggi ha emesso una nuova ordinanza contingibile e urgente per la tutela della pubblica salute. Secondo le prime informazioni fornite da Arpat e Usl di Prato, l’incendio ha causato un’emissione di fumi e polveri che potrebbero essersi depositate nelle aree circostanti, compresi gli orti privati. La situazione, quindi, comporta ancora un potenziale rischio per la salute pubblica, in particolare per le vie respiratorie e per l’assunzione alimentare di prodotti contaminati. Pertanto, in attesa dei risultati delle analisi da parte di Arpat e Asl, è necessario adottare misure precauzionali: non avvicinarsi all’area, non toccare detriti e non tagliare l’erba nei 50 metri dall’area interessata dall’incendio. Per i proprietari di orti e coltivazioni è vietato il consumo e la raccolta di ortaggi a foglia larga e di frutta provenienti da orti situati nelle vicinanze del sito dell’incendio ed prevista l’immediata sospensione di qualsiasi attività agricola nelle aree coinvolte fino a successive verifiche sanitarie. L’Asl e Arpat provvederanno al campionamento e analisi dei prodotti e dei suoli per verificarne l’idoneità. Decadono le prescrizioni contenute nell’ordinanza di ieri che imponevano la chiusura delle finestre, poiché sono state concluse le attività di smassamento previste dai vigili del fuoco nell’ambito delle verifiche per escludere la presenza di persone.
Intanto esplode la rabbia dei residenti per il ritardo, rispetto a quando è scoppiato l’incendio, con cui Calamai ieri ha emanato un’ordinanza a tutela della salute dei residenti. Tempi decisamente troppo lunghi che hanno portato gli abitanti della zona a preparare un esposto “Ci siamo allarmati – raccontano – quando abbiamo visto arrivare persone con le mascherine che ci hanno spiegato il rischio che stavamo correndo. Peccato che per oltre sedici ore nessuno ci ha detto niente, abbiamo tenuto le finestre aperte e respirato aria a quanto pare malsana o a rischio. Perché quella discarica non è stata rimossa”?
Sulla questione è intervenuta anche Fdi : “Questo evento drammatico – il commento del portavoce comunale, Mirko De Simoni, e di quello provinciale Matteo Alessandro Mazzanti – è emblematico delle carenze nella gestione del territorio. È fondamentale avviare immediatamente accertamenti per identificare le responsabilità. È altresì urgente intraprendere azioni concrete per la bonifica delle aree interessate e per l’eliminazione definitiva delle discariche abusive”
Mentre il capogruppo Antonio Matteo Meoni ha dichiarato: “Il sito era già noto e sottoposto a sequestro da oltre nove mesi. Perché non sono state intraprese azioni tempestive? Oggi ci troviamo di fronte alla possibilità di danni irreparabili per la salute pubblica.. Ho contattato vari medici ebritengo necessaria l’implementazione di screening pneumologici annuali “
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