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Ancora un suicidio a Prato. L’ennesimo di una serie nera che sembra non finire più. E stavolta, nella decisione di compiere l’estremo gesto, ha molta rilevanza la crisi economica che da tempo attanaglia la nostra città. A quanto pare, infatti, sarebbero stati proprio i problemi lavorativi a spingere un imprendtore edile di 66 anni a togliersi la vita. L’uomo, originario di Cosenza ma da tempo residente a Prato, dove abitava nella zona della Pietà, si è ucciso ieri pomeriggio nel garage sotterraneo dell’edificio che ospita gli uffici della sua impresa, in via Baldinucci. L’imprenditore, verso le 15.30, ha preso la sua pistola calibro 22, regolarmente detenuta, è sceso nei garage e si è sparato in bocca, morendo praticamente all’istante. E’ stato il figlio 35enne a trovarlo riverso in una pozza di sangue. Prima di uccidersi, l’imprenditore aveva scritto due lettere, dove spiegava i motivi che lo avevano spinto a togliersi la vita, riconducibili alle difficoltà economiche in cui si dibattevano le ditte edili di sua proprietà. Sul posto, insieme ai soccorritori, si sono recati i carabinieri della Stazione di Prato, per compiere tutti gli accertamenti del caso.
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