Dal 3 di febbraio il prefetto Adriana Cogode andrà in pensione, lascia quindi l’incarico a Prato, in attesa della nomina del suo successore la Prefettura sarà retta dal vice prefetto Vincenzo Arancio. Arrivata in città il 30 dicembre del 2020 in tre anni ha gestito l’emergenza della pandemia e lo scorso novembre anche quella per l’alluvione che ha colpito Prato, Montemurlo e Vaiano. “In questo periodo – scrive nella lettera di saluto – ho avuto l’opportunità di apprezzare il senso civico, la dedizione al lavoro ed all’impresa di questa comunità che si distingue anche per una non comune vivace vocazione artistica e culturale. Pur nei momenti difficili la risposta dei cittadini, delle imprese, degli amministratori comunali e degli organi dello Stato è stata corale, a riprova di una consolidata cultura partecipativa alle problematiche del territorio. Un modello sul quale occorre a mio avviso fare tesoro per continuare ad operare in piena sinergia a livello territoriale e regionale”
Cogode lo scorso 24 gennaio ha ricevuto dal sindaco Matteo Biffoni il “Gigliato d’oro”, mentre il giorno prima ha inaugurato la sala sala operativa provinciale integrata. “Ho svolto il mio mandato – conclude il prefetto – consapevole delle gravose responsabilità del ruolo di rappresentante dello Stato e della missione istituzionale del Prefetto, orientata in primis verso la tutela della legalità e della sicurezza, il raccordo con gli enti locali, la valorizzazione della cultura istituzionale, il coordinamento in materia di protezione civile e delle Forze di Polizia”