Il medico fermato a luglio vestito da donna non stava prostituendosi: aspettava un’amica per andare a una festa “en travesti”

Per giorni, a cavallo tra luglio e l’agosto scorso, è stato il protagonista indiscusso del gossip nell’ambiente ospedaliero e sanitario della città. Ora si scopre che, in realtà, tutta la vicenda è stata frutto di un equivoco degno di finire nella tram di un film. Un po’ come accade a Ben Stiller in una delle scene più esilaranti di “Tutti pazzi per Mary”, quando finisce per sbaglio nel bel mezzo di una retata anti gay.Il medico pratese fermato dalla polizia lo scorso luglio, mentre era in auto vestito da donna con tanto di parrucca  trucco, non stava affatto prostituendosi. Era invece in attesa di un’amica con la quale avrebbe dovuto recarsi  casa di altri amici a Viareggio dove era stata organizzata una serata “en travesti”: con gli uomini vestiti da donna e le donne che indossavano abiti da uomo. Un semplice gioco tra amici, quindi, che però ha finito per procurare una montagna di guai al professionista pratese che ha impiegato non poco a chiarire la vicenda.E qui entra in gioco la clamorosa catena di coincidenze. Perché l’amica del medico ha avuto un improvviso contrattempo e si è dovuta allontanare. Perché con un’altra amica che doveva partecipare alla festa era stato deciso di fissare un punto lungo la Declassata ad Agliana dove trovarsi. Perché il medico è arrivato in anticipo all’appuntamento, ma proprio in tempo per finire nel bel mezzo di una retata antiprostituzione messa in piedi proprio per quella sera dalla Questura di Pistoia. E il professionista, senza saperlo, era andato a infilarsi proprio nel bel mezzo della rete dei controlli. Così, quando i poliziotti lo hanno visto agghindato in quel modo, non ci hanno pensato su due volte e lo hanno portato in questura insieme a lucciole e viados (quelli sì veri). A quel punto il danno ormai era fatto e solo con non poca fatica il professionista – che è tra l’altro eterosessuale – è riuscito a dimostrare la sua estraneità, anche grazie alla testimonianza decisiva delle due amiche che, con il loro ritardo, hanno finito per inguaiare il medico.