Vasile Frumuzache, la guardia giurata romena di 32 anni che ha confessato l’omicidio di due escort connazionali, non è stato aggredito con un getto di olio bollente da un parente di una delle vittime bensì dal fidanzato. E’ quanto emerge in queste ore dopo le indagini sull’aggressione avvenuta nel carcere della Dogaia lo scorso 6 giugno, secondo giorno trascorso in cella dalla guardia giurata che ha raccontato di aver ucciso Maria Denisa Paun nel residence di via Ferrucci a Prato e, la scorsa estate, Ana Maria Andrei a Montecatini, quest’ultima ‘vendicata’ dal fidanzato.
Accompagnato dall’avvocato di fiducia Katia Dottore Giachino, l’aggressore, romeno di 31 anni, comparirà davanti al magistrato lunedì 16 giugno per l’interrogatorio. L’uomo è accusato di lesioni aggravate.
I due romeni si sono ritrovati nella stessa sezione e in celle vicine dopo che la sera prima non era andato a buon fine il trasferimento di Vasile Frumuzache nel ‘reparto protetti’ che ospita detenuti che si sono macchiati di reati particolarmente gravi. Le minacce di aggressione e di rivolta di un gruppo di connazionali, aveva fatto finire la guardia giurata in un’altra area della Dogaia. La mattina successiva, secondo quanto ricostruito, Frumuzache è stato chiamato ad avvicinarsi alla finestrella della porta della cella e a chiamarlo sarebbe stato l’uomo che si è dichiarato fidanzato di Ana Maria Andrei e che, con un gesto repentino, gli ha buttato in faccia l’olio bollente contenuto in un pentolino. Vasile Frumuzache era stato trasferito immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale di Prato per ustioni di primo e secondo grado al volto, ferite che gli hanno provocato uno sfregio permanente ad una guancia.
L’aggressore è rinchiuso da tempo nel carcere di Prato per una serie di furti messi a segno tra Pistoia e Prato. (nt)
Riproduzione vietata