I cento ex azionisti pratesi della Banca Popolare di Vicenza non si fermano e, come loro, non si fermano i tantissimi altri investitori in tutta Italia (circa mille) che, convinti nel 2014-2015 che trasformare i loro risparmi in azioni della banca fosse un buon affare, si ritrovarono a mani vuote. Gli ex azionisti che hanno scelto di affidarsi alla giustizia respingendo le offerte di transazione, sono ancora in ballo. Oggi, giovedì 14 dicembre, la battaglia legale è arrivata ai giudici della V sezione della Corte di cassazione, chiamati a esprimersi sul giudizio di Appello che, tra attenuanti e prescrizioni (falso in prospetto e in parte l'aggiotaggio), ha praticamente dimezzato le condanne pronunciate dal tribunale di Vicenza per il crac dell'istituto di credito.
L'esercito pratese, assistito dagli avvocati Francesca Meucci e Francesco Querci, ha già depositato le sue richieste: conferma degli effetti civili prodotti dalle sentenze di condanna che, detto in altre parole, significa confermare il risarcimento in via provvisionale del 5 per cento dell'importo nominale delle obbligazioni e delle azioni acquistate e, allo stesso tempo, sigillare le rivendicazioni in sede civile.
La Cassazione deve prendere in esame la richiesta della procura generale di Venezia e del responsabile amministrativo Bpvi in liquidazione coatta amministrativa di annullare con rinvio la sentenza di secondo grado; una richiesta che tende a ripristinare le condanne decise dal tribunale di Vicenza a marzo 2021: 6 anni e 6 mesi per l'ex presidente Gianni Zonin (3 anni e 11 mesi in Appello), 6 anni per gli ex dirigenti Paolo Marin e Andrea Piazzetta (rispettivamente 3 anni e 4 mesi e 3 anni e 11 mesi), 6 anni e 3 mesi per l'ex vicedirettore generale Emanuele Giustini (2 anni e 7 mesi). Condannato dai giudici di Appello a 3 anni e 11 mesi anche Massimiliano Pellegrini, altro ex dirigente uscito assolto dal primo grado.
Il collegio difensivo, dal canto suo, ha chiesto che la vicenda venga intestata all'autorità giudiziaria di Roma, riconoscendole così la competenza territoriale; altro elemento sollevato, quello relativo alla correttezza o meno della rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale nel giudizio di Appello. Grande attesa per il verdetto della Cassazione.
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