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I pazienti Covid non acuti saranno ricoverati all’ex Creaf: la struttura individuata dalla Regione


Ieri è stato fatto il sopralluogo anche in altri posti della città: l'obiettivo è decongestionare il Santo Stefano che ha già livelli molto alti di occupazione di posti letto


Redazione


La valvola di sfogo del Santo Stefano per i pazienti Covid non acuti sarà l'ex Creaf di via Galcianese. I lettori resteranno sorpresi dalla scelta, dato che la struttura non è e non è mai stata ad uso sanitario, ma in questo momento così complesso in cui i vertici dell'Asl Toscana Centro e della Regione stanno lottando contro il tempo per trovare grandi spazi per i pazienti Covid non gravi in modo da dare respiro agli ospedali, non è il caso di stare a guardare certe sottigliezze. Il Santo Stefano è saturo di pazienti non gravi e anche le strutture esterne di supporto come la Melagrana, sono piene. Il dato aggiornato di oggi ci dice che i pazienti dell'area Covid ordinaria sono 107 a cui se ne aggiungono altri sette in Malattie Infettive. Rispetto a domenica che è l'unico dato disponibile, ci sono quindi 7 pazienti in più. Alla Melagrana i letti occupati sono 40 su 42.
Come si vede siamo vicini al punto di rottura considerando che al momento attività e ambulatori no Covid sono stati solo rimodulati e non chiusi.
Dai sopralluoghi effettuati ieri dalla protezione civile regionale, alla presenza dei vertici dell'Asl, l'unica struttura che è sembrata adeguata per spazi, normativa e logistica è stata l'ex fabbrica dal passato tumultuoso che tra l'altro è anche di proprietà della Regione attraverso una sua controllata che ne ha rilanciato l’attività. Non verrà utilizzato tutto l'immobile di via Galcianese che, come è noto, è stato preso in affitto da alcune aziende di ricerca. La scelta dovrebbe ricadere su un edificio indipendente dal resto del complesso, quello che in un primo momento era destinato all'archivio comunale e poi a una scuola. Al momento è vuoto perchè i contratti di affitto con le aziende private interessate non sono ancora stati formalizzati.
E' circa 2.600 metri quadri quindi potrebbe ospitare oltre 100 posti letto. Rispetto ad altri spazi presi in considerazione è il migliore perché i lavori da realizzare per ospitare i pazienti Covid sono minimi, grazie alla recente ristrutturazione, e perchè è già di proprietà della Regione.
Ovviamente questa soluzione va vista in un'ottica di area vasta. L'Asl Toscana Centro e la Regione stanno cercando immobili da adattare all'uso sanitario anche a Firenze e Pistoia per un totale di un migliaio di posti letto in tutto.
Altro canale su cui stanno lavorando i vertici aziendali è un accordo con Villa Fiorita per una quarantina di posti letto Covid non acuti. D'altronde tra la casa di cura a nord della città e l'Asl c'è già un rapporto di collaborazione e di convenzione. Ciò che va definita con precisione è la separazione tra l'area Covid e il resto della struttura.
La situazione dei posti letto è particolarmente critica per i malati non acuti. Nella terapia intensiva del Santo Stefano dove sono ricoverati 20 pazienti Covid, c'è invece ancora margine di manovra con altri venti posti attivabili tra la parte chirurgica e quella subintensiva. Allargamento che non andrà a discapito dei ricoverati non Covid che al momento sono 5.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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