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La stretta dei controlli delle forze dell’ordine non si allenta, con il chiaro scopo di fare opera di dissuasione e di prevenzione prima ancora che di repressione. Così anche la giornata di ieri si è chiusa con un duplice intervento da parte di carabinieri e polizia. I primi impegnati nei consueti controlli nelle ditte cinesi del Macrolotto, in una vasta operazione di controllo del territorio a vasto raggio che ha toccato le zone più critiche della città. Una sorta di manovra a tenaglia che vuole da una parte cercare di porre un freno alle irregolarità economiche e urbanistiche dall’altra far vedere la presenza costante di uomini in divisa in modo da rassicurare i cittadini e scoraggiare i delinquenti.Il blitz coordinato dai carabinieri ha visto impegnata la consueta squadra interforze con polizia municipale, vigili del fuoco, Asl, Ispettorato del lavoro. Quattro i laboratori finiti nel mirino e facenti capo a tre diverse ditte. Complessivamente sono stati sorpresi al lavoro ben ventisette clandestini, sette dei quali sono stati arrestati perché già destinatari di provvedimenti di espulsione emessi dalle questure di mezza Italia. Nei guai anche i titolari delle aziende: una donna di 40 anni e’ stata arrestata per favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina, mentre due cinesi di 33 e 23 anni sono stati denunciati per lo stesso reato. A tutti sono state contestate numerose violazioni urbanistiche: nei capannoni, in condizioni fatiscenti, gli imprenditori hanno realizzato opere infrastrutturali abusive, per la precisione minuscole stanze destinate al riposo degli operai, e per questo i carabinieri hanno ordinato il sequestro degli immobili. In un locale di pochi metri quadrati viveva la titolare di una delle confezioni e i suoi tre bambini.I controlli della questura, invece, si sono sviluppati a partire dalle 19 lungo i consueti itinerari: San Paolo, via Marx, la zona di via Pier Cironi in centro. Complessivamente sono state identificate 54 persone e controllati 11 veicoli e 12 tra bar e circoli.