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Li ha trovati il padre di lei. Erano in salotto, in un lago di sangue. Lei con alcune ferite da punta sul corpo, in particolare una vicina al cuore. Lui con la testa fracassata e con numerose altre ferite da taglio, di cui una terribile inferta al volto, con la lama che ha frantumato anche l’osso.C’era sangue ovunque in quell’appartamento al primo piano di via Ariosto 17, un terratetto nella zona del Soccorso, che giusto 5 anni fa (il 4 luglio 2006) fu teatro di un altro terribile fatto di cronaca, quando Laura Goti nella casa al pianoterra uccise a colpi di pistola l’ex marito Andrea Marini.Quello che è accaduto stanotte, invece, è ancora un rebus che i carabinieri guidati dal capitano Stefano Verlengia stanno cercando di risolvere con l’indagine coordinata dal pm di turno Roberta Pieri. Una delle poche cose certe è l’ora del delitto, che è avvenuto nel corso della notte, anche se è stato scoperto solo stamani poco prima di mezzogiorno. Le vittime sono Sara Baldi, 24 anni ancora da compiere, studentessa in Scienze infermieristiche, e il suo convivente, Imad Merouane, un giovane marocchino di 27 anni, che lavorava come imbianchino e, a quanto pare, aveva un piccolo precedente per spaccio di stupefacenti.Come detto, è stato il padre della ragazza a dare l’allarme. A quanto pare l’uomo abita nella stessa palazzina e stamani, non vedendo la figlia, ha aperto con una chiave di riserva, facendo la terribile scoperta. Sul posto il 118 ha subito inviato un’ambulanza della Pubblica Assistenza, ma è stato chiaro fin dal primo momento che per i due giovani non c’era più niente da fare. Sono così intervenuti i carabinieri del reparto scientifico, che hanno “sigillato” l’appartamento, repertando quanti più elementi possibili. Sulle prime è stato ipotizzato un caso di omicidio suicidio, ma è bastato l’esame esterno del corpo, effettuato dal medico legale Alberto Albertacci, per far venire più di qualche dubbio. Le lesioni sul giovane marocchino, infatti, erano così gravi e così diffuse da escludere assolutamente un atto autolesionistico. Ma c’è di più: la frattura occipitale che il giovane presenta, sembra causata non da una caduta ma da uno sbattimento violento e ripetuto contro la parete. A favore di questa ipotesi ci sarebbero anche gli schizzi di sangue copiosi sulle pareti e sul soffitto. Il violento colpo di coltello al volto, così forte da frantumare anche l’osso, appare inoltre difficile che possa essere stato inferto da una mano femminile. Ecco, così spuntare l’ipotesi di una terza persona presente nella casa della mattanza. Qualcuno che, se c’era, era stato fatto entrare, visto che non ci sono segni di effrazione né sulla porta né sulle finestre.”Al momento tutte le ipotesi sono valide – ha commentato il procuratore capo Piero Tony – dall’omicidio-suicidio, al doppio omicidio con i due che si sono accoltellati a morte a vicenda dopo un litigio. Ma anche alla presenza di una terza persona”.Intanto i carabinieri hanno sequestrato due coltelli. A quanto pare si tratta di un’arma a serramanico e di un grosso coltello da cucina. Sarebbero le armi usate per infliggere le coltellate mortali a Sara e a Imad. Chi le abbia impugnate, se siano stati i due giovani in una sorta di duello all’ultimo sangue oppure qualcun altro, dovranno essere le indagini a chiarirlo. Intanto il pm Roberta Pieri ha disposto l’autopsia sui cadaveri dei due poveri fidanzati. Dall’esito degli esami si saprà sicuramente qualcosa di più di cosa può essere accaduto questa notte nella palazzina maledetta al 17 di via Ariosto.
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Claudio Vannacci
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