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Per almeno tre anni hanno gestito una fiorente attività di spaccio concentrata nella zona di San Giusto e in quella di via Roncioni, cercando di sfuggire ai controlli grazie alla cessione di piccole dosi di sostanza stupefacente, in modo di non dare troppo nell'occhio. Ma il lavoro capillare dei poliziotti della Squadra Mobile di Prato, coordinati dal dirigente Alessandro Gallo, ha permesso di acquisire così tante prove che hanno convinto il gip di Prato, su richiesta della procura, a qualificare lo spaccio come non lieve e ad emettere cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti giovani di nazionalità marocchina. Misure che sono state eseguite dagli agenti dell'Antidroga, guidati dall'ispettore Marco Fazzi.
Per un 20enne e un 25enne si sono così aperte le porte della Dogaia, dove sono stati portati in esecuzione del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Per gli altri tre, invece, è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Prato.
La banda gestiva una piazza di spaccio di cocaina e hashish. Dall'estate i poliziotti hanno iniziato a tenere sotto controllo i movimenti dei cinque, documentando centinaia di cessioni di droga a clienti che venivano "fidelizzati". In particolare sarebbero stati proprio il 20enne e il 25enne a tirare le fila dell'organizzazione, utilizzando gli altri tre connazionali come pusher.
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