Un presunto sistema parallelo per il ritiro dei rifiuti ingombranti a Prato. E' quanto avrebbe accertato Alia che nelle settimane scorse ha sospeso dal lavoro due dipendenti, un uomo e una donna, con incarichi di coordinamento. Oggi, venerdì 22 dicembre, l'azienda si è limitata a comunicare i provvedimenti a carico dei due dipendenti aggiungendo che “le gravi irregolarità nella gestione di rifiuti ingombranti sono state segnalate all'autorità giudiziaria”. Nulla di più è stato detto ma al centro della decisione di tenere a casa i due lavoratori, ai quali al momento non sarebbe stato bloccato lo stipendio, ci sarebbe la conduzione dei rapporti con una delle cooperative a cui Alia affida i servizi, tra i quali, appunto, il ritiro degli ingombranti. Ritiro che in alcuni casi, stando alla ricostruzione, sarebbe stato fatto attraverso un percorso extra-procedura, cioè fuori dall'iter dell'appuntamento fissato tramite telefonata al call center. I due dipendenti, pare, abbiano più di una volta attivato una delle cooperative dando indicazioni sul ritiro di rifiuti fuori dal giro che invece viene tracciato dalla procedura consueta. Se è vero, perché? a quale scopo?
A far sorgere i sospetti di presunte irregolarità sarebbe stata una informativa della polizia municipale che la scorsa estate ha notato, visionando le immagini di una telecamera di sicurezza posizionata in una delle strade della frazione La Querce, il passaggio di rifiuti da un mezzo di una ditta di traslochi a quello di una delle cooperative che lavorano per Alia. I successivi accertamenti, avrebbero fatto emergere contatti “per vie brevi” tra gli uffici dell'azienda dei rifiuti e quelli della cooperativa stessa. Quanti contatti “per vie brevi”? per ritirare i rifiuti di chi? per far passare come domestici gli ingombranti provenienti da aziende invece che da famiglie?
La vicenda deve ancora essere chiarita in ogni sua parte. I due dipendenti, dopo aver ricevuto le contestazioni, si sono rivolti a sindacato e avvocati. Alia ha dato incarico al proprio legale di contattare la procura per dar conto del “riscontro di circostanziate e gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti ingombranti in determinate aree del territorio pratese”: nulla di più di una segnalazione per “gli eventuali ulteriori accertamenti”. Niente, ad ora, è arrivato alla procura e dunque non ci sono né fascicoli aperti e tanto meno iscrizioni sul registro delle notizie di reato sempre che un reato possa essere ipotizzato. L'avvocato Yara Serafini ha spiegato la posizione dei propri assistiti, cioè dei due dipendenti di Alia: "A nessuno dei due sono stati contestati i fatti che trapelano dall"articolo. La dipendente ha visto chiudersi la procedura e riprenderà il lavoro. L'altro sta procedendo a querela e difesa giudiziaria che faranno luce sulle infondate accuse".
Gestione dei rifiuti ingombranti, Alia segnala alla procura due suoi dipendenti e apre la procedura disciplinare
Al centro della vicenda, scaturita da una informativa della polizia municipale, l'iter di ritiro e conferimento degli ingombranti. L'azienda parla di "circostanziate e gravi irregolarità" che si sarebbe verificate in alcune zone di Prato. L'avvocato dei dipendenti: "Accuse infondate"
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nadia tarantino
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