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Furti nelle aziende, i carabinieri arrestano tre persone. Sequestrati attrezzi da scasso battezzati con il nome di persone


In manette tre pluripregiudicati, bloccati all'alba dopo il furto in una tappezzeria. Nella loro disponibilità Giorgione, Giorgio e Francesca, vale a dire mazze da demolizione e arnesi da effrazione. Il colonnello Grandini: "Escamotage per evitare sospetti in caso di intercettazioni telefoniche"


Redazione


Chiamavano la mazza da demolizione Giorgione e la mazza più piccola Giorgio, mentre l'arnese in metallo per scassinare le porte era Francesca: un nome di persona per ogni attrezzo da scasso, così da confondere le acque in caso di intercettazioni telefoniche. Utilizzavano anche questa accortezza i tre pluripregiudicati arrestati all'alba di oggi, giovedì 9 gennaio, dai carabinieri del Nucleo investigativo al termine di un'indagine lampo sul furto con scasso in una tappezzeria a conduzione cinese nella zona Quarrata. In manette sono finiti Sebastian e Simone Ahmetovic, 53 e 25 anni, domiciliati rispettivamente a Poggio a Caiano e a Prato, e Mauro Belsito, 26 anni, residente a Prato. I tre devono rispondere di furto aggravato in concorso. Nella loro disponibilità, i carabinieri hanno trovato un armamentario di tutto rispetto, compresa una mazza da demolizione che fa pensare che il colpo messo a segno poco prima degli arresti non sia stato l'unico portato a termine. A tradire la banda sono state le vetture usate per i furti: auto più volte segnalate nei pressi di zone industriali e usate soprattutto di notte seppur sottoposte a fermo amministrativo perché non in regola con assicurazione e revisione. Le auto della banda, una Ford Ka e una Renault Clio, sono state intercettate dopo il furto e inseguite fino a Poggio a Caiano e qui bloccate. All'interno cacciaviti, martelli, mazze ferrate, piedi di porco oltre alla refurtiva appena prelavata dalla tappezzeria: una lavatrice e una discreta quantità di monete, tutte quelle contenute nel distributore automatico di snack installato all'interno dell'azienda.

“E' per noi inedito il fatto di aver trovato attrezzi da scasso con nomi di battesimo – il commento del comandante provinciale Marco Grandini – l'ipotesi è che questo sia stato un modo per non destare sospetti in caso di intercettazioni telefoniche”.
I tre sono vecchie conoscenze delle forze dell'ordine: tutti hanno infatti una ricca collezione di precedenti contro il patrimonio. Le ulteriori indagini dovranno accertare la possibilità di contestare altri furti in danno di ditte o anche in abitazione.
Dalla scorsa estate sono quattro le bande di ladri bloccate dai carabinieri di Prato a dimostrazione di un forte impegno nel controllo del territorio e di spunti investigativi prontamente sviluppati.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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