131
Riproduzione vietata
Tre piste per un delitto che ha sconvolto tutta Prato: per la giovane età della vittima (appena 16 anni), per la violenza con cui è stato commesso, per il luogo dove è avvenuto, in mezzo a centinaia di persone che stavano affollando l’area della Festa dell’Unità a Maliseti. Al momento gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal pm Sergio Affronte, non hanno escluso nessuna ipotesi. Si lavora quindi su un ventaglio di scenari che vanno dalla ritorsione per una rapina commessa mesi fa dalla vittima insieme ad altri due cinesi ai danni di un altro cinese che in quella circostanza venne anche ferito, al delitto passionale per una ragazza contesa o ad una sorte di regolamento tra baby-gang orientali in cui è in discussione il ruolo di leader. E proprio questa, al momento, sembra l’ipotesi più plausibile. Intanto gli interrogatori dei 5 amici coetanei del cinese ucciso, 4 ragazzi e una ragazza, presenti in quel momento nello spazio Luna Park della festa, non hanno portato a nulla. I giovani sono apparsi immaturi e impauriti e hanno fornito versioni dei fatti diverse e contraddittorie. Due di loro hanno inseguito l’assassino fino a che quest’ultimo non gli ha puntato contro il coltello insanguinato usato per ferire a morte l’amico, poi l’hanno lasciato fuggire paralizzati dalla paura. Dunque l’hanno visto da vicino, ma non l’hanno riconosciuto in alcuna delle foto segnaletiche mostrate loro dalla polizia, compresa quella del cinese rapinato a febbraio che avrebbe potuto meditare vendetta. E’ certo invece che il ragazzo avesse avvertito gli amici di non sentirsi sicuro e per tutta la sera si è guardato intorno. Anche la madre che mentre era in questura, ha più volte perso i sensi ed è stata colpita da convulsioni, non è riuscita a fornire alcun elemento utile agli inquirenti.
Riproduzione vietata