E' finita nelle stanze della procura la nomina del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (Cse) fatta da Epp per la realizzazione di 32 alloggi in via Ferraris. Uno dei professionisti che ha partecipato al bando di gara, l'ingegnere Flavio Carazzato, ha querelato il presidente di Epp Federico Mazzoni e una dipendente con l'incarico di Responsabile unico del procedimento (Rup), Giulia Bordina. Le contestazioni espresse dal professionista hanno aperto due fronti: un'inchiesta che ipotizza il reato di abuso in atti d'ufficio che farà chiarezza sul bando di gara e sull'assegnazione del ruolo di Cse al figlio di un ex dipendente di Epp, e una seconda che ipotizza il reato di diffamazione a carico del professionista stesso querelato, a sua volta, da Mazzoni e Bordina. “Non abbiamo ricevuto nessun atto – le parole di entrambi – ma siamo stati messi al corrente dell'iniziativa dell'ingegnere e ci siamo subito rivolti ad un avvocato”.
Il caos è scoppiato nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 9 settembre, quando dalla posta certificata dell'architetto Flavio Carazzato arriva la comunicazione dell'avvenuto deposito di una querela contro il vertice dell'Epp e il Rup a “seguito delle gravi difformità nelle procedure di gara in violazione delle norme inerenti il Codice degli appalti pubblici tali da compromettere il corretto esito della stessa”. Corposo l'indirizzario della e-mail: sindaci e assessori alle Società partecipate dei Comuni soci di Epp (tutti quelli dell'area pratese) e redazioni delle tv locali e regionali. Carezzato parla di una gara che, “nonostante la partecipazione di architetti e ingegneri qualificati provenienti da ogni parte d'Italia, è stata vinta dal figlio di un geometra da diversi anni responsabile dell'area tecnica dell'Edilizia pubblica pratese”. Frasi che vengono subito riferite a Mazzoni e alla sua collaboratrice da alcuni sindaci che chiamano per saperne qualcosa in più innescando la pronta reazione che si traduce in una controquerela per diffamazione.
“Non so chi ha vinto quella gara – il commento del presidente Federico Mazzoni –, sto ben lontano dalle gare io. So che il vincitore ha passato una selezione pubblica fatta secondo certi criteri, fatta come si deve, assolutamente corretta e trasparente. Gli atti di gara sono pubblici ed è singolare che questo professionista non abbia fatto una richiesta di accesso agli atti, qui non risulta che qualcuno abbia chiesto di prenderne visione”.
A ricostruire con cura e in modo dettagliato la vita del bando di gara per l'individuazione di un Cse destinato al progetto per la costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nella zona delle Badie è Giulia Bordina. “Abbiamo fatto una ricerca di mercato a cui hanno preso parte ventitré professionisti da tutta Italia – dice – abbiamo stilato una graduatoria sulla base dei requisiti chiesti e abbiamo preso i partecipanti che hanno realizzato il punteggio massimo e che erano otto. Tra questi ne abbiamo sorteggiati cinque che abbiamo invitato alla seconda fase negoziata chiedendo che dimostrassero l'esistenza dei requisiti dichiarati e la produzione di un'offerta tecnica da sottoporre a valutazione. Dei cinque invitati, hanno risposto in tre, compreso l'ingegnere Carezzato che però è stato escluso per non essere riuscito a dimostrare quanto dichiarato. Il vincitore, figlio di un ex dipendente Epp in pensione dal 2014, è stato il risultato della valutazione dell'offerta tecnica”. Bordina sottolinea di non aver mai più ricevuto notizie dell'ingegnere che in queste ore si è fatto vivo con la querela: “Avrebbe potuto eccepire la sua esclusione, l'aggiudicazione provvisoria, quella definitiva e anche la stipula del contratto – spiega – avrebbe potuto azionare quegli strumenti di tutela previsti dal Codice degli appalti, avrebbe potuto muovere obiezioni. La procedura è stata cristallina, abbiamo dato ampia comunicazione a tutti sia prima che dopo, anche oltre quello che prevede la legge. Sono anni che faccio gare ed è la prima volta che succede che un professionista o un'impresa invece di interloquire con la stazione appaltante diffonda menzogne, perché quelle sono menzogne. La querela non l'ho ancora ricevuta, non so su cosa sia fondata ma solo che ad oggi una cosa sicura c'è: la diffamazione”.
Il procuratore Giuseppe Nicolosi ha incaricato la sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza di svolgere accertamenti. Le prime novità ci saranno nei prossimi giorni.
Finisce in procura con querela e controquerela la lite tra professionisti per un incarico in Epp
Architetto accusa i vertici della società di aver privilegiato il figlio di un ex dipendente, in pensione dal 2014. Poi manda una mail per rendere pubblica la sua denuncia. La replica: "Gara regolare, chi ci accusa è stato escluso per mancanza di requisiti. Poteva fare un ricorso e invece ci ha diffamato diffondendo menzogne"
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nadia tarantino
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