E’ stato portato in carcere il marocchino che il 4 febbraio, nel primo pomeriggio, ha seminato il panico tra piazza Duomo, via Magnolfi e piazzetta Lippi brandendo un machete e ferendo due persone di origine africana, probabilmente per un regolamento di conti tra spacciatori. Con lui sono finiti in carcere due suoi fratelli. Ad agire, un paio di giorni fa, gli uomini della Squadra mobile guidata da Andrea Belelli, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’autorità giudiziaria sulla base di quanto accaduto quel giorno e di una serie di altri episodi precedenti avvenuti in centro tra aggressioni, lesioni, rapine e tentate rapine.
L’uomo, 28 anni clandestino, è stato trovato in un’abitazione tra la Pietà e la Stazione centrale.
Quell’episodio ha provocato grande clamore, anche oltre i confini comunali, sia perché è avvenuto di giorno in pieno centro, sia per la naturalezza con cui il 28enne si muoveva tra piazzetta Lippi e piazza Duomo armato di machete, come si vede dalle immagini riprese dai residenti con il telefonino e pubblicate sui social. Un episodio che ha riacceso la polemica politica sulla sicurezza in città e sull’adeguatezza degli organici delle forze dell’ordine in servizio sul territorio.