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Nello stesso appartamento di piazza Mercatale risultavano essere residenti, oltre ai proprietari, anche 12 cittadini africani, provenienti da Nigeria, Gambia e Guinea Bissau. Un po' troppi per poter convivere negli 80 metri quadri dell'alloggio, di proprietà di un pratese e affittato ad una donna nigeriana. Così i poliziotti dell'Ufficio Immigrazione della Questura hanno deciso di approfondire la cosa, scoprendo che in realtà tutte quelle residenze erano fittizie, utili solo a poter completare l'iter per il rilascio del permesso di soggiorno per "protezione internazionale", che richiede appunto l'avere un domicilio in città.
Secondo quanto appurato dagli agenti, il figlio quarantenne della locataria si faceva pagare 50 euro a straniero per sottoscrivere le pratiche a nome della madre e accertare così fittiziamente la residenza da parte del richiedente. Un escamotage che, secondo la Questura, sarebbe piuttosto frequente e che, in questo caso, ha comportato la denuncia sia del 40enne (accusato di contraffazione, falsità ideologica, truffa aggravata ai danni dello Stato e sostituzione di persona) sia di 12 richiedenti asilo (sette nigeriani, quattro gambiani e uno della Guinea Bissau) che devono rispondere degli stessi reati ad eccezione della sostituzione di persona.
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