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C'erano ben 16 operai clandestini all'interno del capannone ispezionato ieri mattina da una squadra interforze coordinata dai carabinieri a Tavola L'immobile ospita una ditta gestita da un 48enne di nazionalità cinese e domiciliato a Prato. L'uomo, assente al momento del controllo, è stato denunciato in stato di libertà per sfruttamento della manodopera clandestina. All’interno del capannone su un totale di 19 operai sono stati infatti trovati sedici stranieri irregolari, a loro volta denunciati per la violazione della normativa relativa al soggiorno dello straniero sul territorio nazionale ed avviati all’Ufficio Immigrazione della questura di Prato per il successivo provvedimento di espulsione.
In relazione alla percentuale di lavoro sommerso riscontrato sul totale della forza lavoro, i carabinieri dell'ispettorato del lavoro hanno disposto la sospensione dell’attività lavorativa ed elevato sanzioni amministrative per circa 90mila euro.
La polizia municipale ha sequestrato lo stanzone distribuito su due piani per 400 metri quadrati totali in cui quasi cento metri risultavano destinati impropriamente ad uso abitativo. Il titolare della ditta di confezioni è risultato avere in affitto anche il terratetto davanti allo stanzone che, all'ispezione, è risultato completamente trasformato in ostello con un unico locale non tramezzato corrispondente alla stanza del gestore dell'attività o di sua persona di fiducia. Per gli operai solo stanzini di 5 mq circa molti privi di finestre e alcuni collocati nella soffitta dell'abitazione che è stata sequestrata per l'assoluta antiigenicità ed insalubrità delle stanze aventi altezza media di 1,80 circa.


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