Né resistenza né lesioni a pubblico ufficiale ma solo danneggiamento e minacce, reati per i quali il giudice ha pronunciato una sentenza di condanna a 2 mesi e 20 giorni di reclusione (pena sospesa). Si è chiuso così il processo a carico del marocchino di 31 anni finito in manette l’11 marzo scorso quando, evaso dagli arresti domiciliari, si presentò in uno studio medico e creò il caos. L’uomo, difeso dall’avvocato Roberta Roviello, fu arrestato dalla polizia arrivata per riportare la calma nell’ambulatorio in seguito alla richiesta di aiuto dei dipendenti che raccontavano di minacce nei loro confronti. Situazione culminata nel danneggiamento della Volante intervenuta sul posto (un vetro sfondato a suon di calci), ma non nell’aggressione e nel ferimento di un agente. Questa la tesi difensiva che ha trovato l’accoglimento del giudice.
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