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E’ stato espulso ed è rientrato in Cina il cinese clandestino, rimasto leggermente ferito durante una lite con alcuni connazionali e medicato l’altro giorno al pronto soccorso dell’ospedale di Prato, dove si era presentato accompagnato da un amico. L’uomo presentava ferite giudicate guaribili in sette giorni ed è stato identificato dai poliziotti grazie al passaporto, che aveva con sé. Proprio questa circostanza ha permesso agli uomini della questura di provvedere all’effettiva espulsione con accompagnamento alla frontiera aerea di Roma Fiumicino per l’imbarco su un volo di sola andata per la Cina. Che il fatto sia eccezionale lo ha sottolineato la stessa questura, fornendo dei dati che danno l’esatta dimensione delle difficoltà incontrate dalle forze dell’ordine nell’applicare le leggi attualmente vigenti. Da gennaio, infatti, quello di oggi è solo il terzo cinese effettivamente espulso a fronte di decine se non centinaia di decreti di espulsione firmati dal questore. E la situazione non va certo meglio se il discorso si allarga alle altre nazioni di provenienza dei clandestini: in totale, infatti, le espulsioni effettive sono appena 16 in quasi otto mesi.
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