Esplosione nella raffineria Eni a Calenzano. Al momento si ha notizia di due morti (uno dei quali di Prato: Vincenzo Martinelli, 51 anni, autista di autocisterne), nove feriti soccorsi dal 118 e portati negli ospedali della zona, e tre dispersi. Dei feriti tre sono in codice rosso, uno è stato trasportato all’ospedale di Cisanello di Pisa, due a Careggi, gli altri sei codici verdi al Santo Stefano di Prato. Molte altre persone sono state medicate sul posto, per tagli provocati dai vetri, lesioni ai timpani e piccole contusioni. Altre 17 si sono invece recati di propria iniziativa nei pronto soccorso degli ospedali di tutta l’area fiorentina e pratesi, dove è scattata la maxiemergenza. E’ successo alle 10.20 di oggi, lunedì 9 dicembre. Potentissimo il boato che è stato sentito in un raggio di diversi chilometri e che ha mandato in frantumi vetri e divelto porte e portoni. Una massiccia colonna di fumo nero si è alzata insieme alle fiamme visibili sia da Firenze che da Prato. Immediatamente attivato il sistema regionale di emergenza sanitaria. L’ospedale fiorentino di Careggi ha subito messo in piedi il servizio straordinario in previsione di un afflusso importante di feriti. Tutte le strutture sanitarie dell’area Firenze-Prato-Pistoia sono state allertate. Vigili del fuoco in forze arrivati dai comandi provinciali di tutta la Piana in ragione della maxiemergenza che si è creata. Squadre sono arrivate anche da Perugia. Sospesa la circolazione ferroviaria tra Prato e Firenze, mentre il traffico è paralizzato in tutta l’area, compresa l’autostrada che passa proprio di fianco al punto in cui si è verificata l’esplosione. Il casello autostradale di Calenzano è stato chiuso sia in entrata che in uscita. e riaperto intorno alle 13. Dalle prime notizie, pare che l’esplosione si sia verificata in una piazzola riservata alle autobotti e adibita al rifornimento di carburante; diversi i mezzi interessati dall’incidente.
IT-ALERT – Alle 11.37 è stato inviato l’It-Alert con l’allarme della protezione civile: “Incidente nell’impianto industriale Eni spa con presenza di sostanze pericolose, nel comune di Calenzano, via Erbosa. Trova riparo al chiuso e non avvicinarti all’impianto. Tieniti aggiornato e segui le indicazioni della autorità”. Il Dipartimento della protezione civile ha attivato l’unità di crisi ed è in stretto collegamento con il Centro coordinamento soccorsi subito avviato dalla prefettura di Firenze. Distribuite mascherine a tutte le persone che sono sul posto e nelle vicinanze per l’alta presenza di idrocarburi che rende l’aria irrespirabile.
Eni ha diramato una nota stampa che conferma l’incidente all’interno del deposito in via Erbosa: “Le fiamme sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi. Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause”.
IL PUNTO SUI FERITI – La Regione Toscana, alle 12, ha fatto il punto sui feriti, in attesa di ulteriori sviluppi e del bilancio definitivo. Il presidente Eugenio Giani parla di un codice rosso a Careggi e un altro al Centro grandi ustioni a Pisa, un codice giallo a Careggi e due a Prato, due codici verdi a Careggi. Bilancio che va aggravandosi con il passare delle ore.
Continua senza sosta la ricerca dei dispersi: i soccorritori stanno operando in un quadro difficilissimo e delicato. Il sindaco di Calenzano ha espresso grandissima preoccupazione per i feriti più gravi e per i dispersi che “possono precludere un aumento delle vittime”.
LE TESTIMONIANZE – Gli operai delle fabbriche vicine allo stabilimento Eni così come i residenti della zona hanno descritto il boato come un rumore impressionante e violento che ha fatto saltare vetri, porte, finestre e fatto letteralmente tremare gli edifici. “Ho pensato ad una scossa di terremoto ma ho subito visto dalla finestra le fiamme e la nuvola nera – il racconto di un operaio – sembrava Beirut, quelle scene che si sono viste in televisione. Mi pareva di stare in mezzo alla guerra. Scena tremenda e grandissima paura”. Anche uno dei feriti, un uomo di 50 anni ricoverato a Prato, ha raccontato i momenti dell’esplosione, si trovava a 100 metri nel suo ufficio “Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava ci avesse attraversato un tuono. Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi. L’ esplosione è stata così forte da farci saltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. E’ stata l’esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito”. Intanto nel pomeriggio tutti i pazienti feriti ricoverati a Prato sono stati dimessi. Due erano arrivati in ambulanza nell’ambito del coordinamento dei soccorsi in seguito allo sbalzo per effetto dell’onda d’urto, uno in codice giallo e l’arto in verde. In circa una decina si sono presentati spontaneamente per inalazione di fumo e dolore ai timpani ma fortunatamente niente di grave.
UNIVERSITA’ CHIUSE – Le sedi universitarie di Calenzano e Sesto Fiorentino, che si trovano nel quadrante coinvolto, non hanno subito danni. In via precauzionale sono stati chiusi i ricambi d’aria degli impianti di aerazione e anche del campus di Novoli. Quanti sono presenti negli edifici universitari di Calenzano e Sesto Fiorentino sono stati invitati a rimanere all’interno dei locali. Le attività didattiche nei plessi di Calenzano e Sesto Fiorentino sono sospese fino a nuova comunicazione.
LUTTO CITTADINO – Il Comune di Calenzano ha proclamato il lutto cittadino per la giornata odierna e per domani. Tutti gli eventi in programma sono sospesi e la civica Biblioteca resterà chiusa al pubblico oggi, oggi e domani chiusi poi il palazzetto dello sport e la piscina comunale. In accordo con la Prefettura e l’unità di crisi, si spiega su Fb, ha dato poi “indicazione alle aziende con sede all’interno dell’area interessata dall’incidente (via Di Le Prata, via del Pescinale, via Erbosa) di terminare il turno in corso e non attivare il turno pomeridiano”. Il Comune ricorda poi “che l’area di via Erbosa/via del Pescinale è sempre interessata dalle operazioni di soccorso e dalle attività dei Vigili del Fuoco e pertanto raccomandiamo di non transitare nella zona. Ai cittadini raccomandiamo di rimanere in casa con le finestre chiuse, limitare gli spostamenti e le attività all’aperto”.
Non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto: “Publiacqua Spa informa i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all’incidente verificatosi questa mattina all’impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull’acqua del pubblico acquedotto. Publiacqua proseguirà comunque a monitorare l’evolversi della situazione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a garanzia della qualità dell’acqua erogata.”
Nel tardo pomeriggio la prefettura di Firenze ha dichiarato” cessato l’allarme e che a partire dalle ore 16 è stato interrotto l’avviso It alert’, scattato stamani per il rischio inquinamento a seguito dell’esplosione nel sito Eni di Calenzano”. nella mattinata sono state oltre 300 le telefonate che hanno raggiunto la sala operativa operativa protezione civile comunale.
IL CORDOGLIO – Un minuto di silenzio è stato osservato in Consiglio comunale a Firenze. In aula molti consiglieri hanno preferito non presentare i propri question time o le proprie domande di attualità. In generale l’assemblea cittadina si sta svolgendo in un clima di silenzio e rispetto per quanto avvenuto.
Messaggi di cordoglio stanno arrivando da ogni parte anche quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha telefonato al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie delle vittime e per ringraziare i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità. Anche la sindaca di Prato Ilaria Bugetti ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime :“Siamo sconvolti e profondamente addolorati per questa ennesima tragedia sul lavoro. Adesso è il momento del silenzio, del cordoglio e della vicinanza a chi è coinvolto in questo enorme dramma che ci tocca nel profondo. C’è anche un nostro concittadino, Vincenzo Martinelli. Esprimo profondo cordoglio ai suoi familiari in questo momento di devastante dolore. Gli staremo vicino, tutta la città lo farà”. Il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, insieme alla Chiesa diocesana, si unisce al dolore delle famiglie per le vittime del grave incidente: “Sono le ennesime morti sul lavoro che tracciano un bilancio veramente pesante e inaccettabile”. ICordoglio anche da parte del presidente Simone Calamai e i consiglieri della Provincia di Prato.
L’ESPLOSIONE REGISTRATA DAI SISMOGRAFI – La stazione sismoacustica installata a Prato a villa Fiorelli, presso la sede dell’osservatorio geofisico della Fondazione Parsec, ha registrato il passaggio dell’onda d’urto generata dall’esplosione accaduta presso l’impianto ENI di Calenzano.
L’esplosione, infatti, ha generato una forte onda acustica, comparsa sugli strumenti alle ore 10, ventidue minuti e 18 secondi, accompagnata da una vibrazione sismica comparabile ad un piccolo terremoto con magnitudo locale intorno ad 1.5. I dati sono stati rilevati dal geologo del Parsec Andrea Fiaschi.
L’onda sismica si è poi propagata per diversi chilometri ed è stata registrata anche dalla stazione sismica installata a Pietra Marina nel comune di Carmignano anch’essa gestita dalla Fondazione Parsec e inserita nella rete nazionale.
SCIOPERO – Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato lo sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14.30-16.30) in una area a Calenzano da definire. “Ancora un bilancio pesante. Un’altra strage. Altri lavoratori morti. La Cgil di Prato sarà con tutte le sue strutture a Calenzano, per la manifestazione indetta da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato, Uil Firenze” afferma il segretario generale della Camera del Lavoro Lorenzo Pancini. “Il nostro pensiero e la nostra vicinanza – continua Pancini – va alle famiglie che sono state colpite nei loro affetti più cari, alle famiglie dei feriti che vivono una situazione di forte apprensione, ai compagni di lavoro che ancora una volta piangono loro colleghi. Il lavoro non dovrebbe essere mai associato alla morte. Ed invece da troppo tempo tutto ciò non avviene. E’ l’ennesimo scempio nei confronti della dignità e della vita dei lavoratori. Le parole ormai non bastano, sono insufficienti. Non ci accontentiamo più di vaghi impegni. Non possiamo abituarci a tutto questo. La catena di lutti sul lavoro va assolutamente interrotta”.