Ennesimo raid notturno contro la casa dove viveva la ex. I vicini: “Situazione insostenibile”

"Da quasi un anno il nostro palazzo è ostaggio delle violenze e delle intemperanze di un uomo e a questo punto non sappiamo più a chi rivolgerci". Sono esasperate le 14 famiglie che abitano nel condominio di via Reggiana, al Villaggio Gescal, dove stanotte 11 settembre è andato in scena l'ennesimo show del 48enne che lo scorso 2 aprile accoltellò con un coltello da cucina il cognato, al culmine di un litigio (LEGGI). In quella occasione l'uomo, già pregiudicato, fu arrestato dai carabinieri che gli contestarono il tentato omicidio. Ma in carcere il feritore ci rimase poco, così come a nulla è servito il provvedimento di divieto di dimora a Prato deciso dal giudice.

"Non si contano – prosegue uno dei condomini – le volte in cui siamo costretti ad assistere alle scene di violenza. Abbiamo anche bambini piccoli e sono terrorizzati".

Stanotte, verso le 3, l'ultimo episodio della serie: il 48enne si è diretto verso l'appartamento al piano terra dove viveva con la compagna prima di essere allontanato di casa. Ha sfondato la vetrata del terrazzino e poi quella della porta. "Il fracasso – raccontano gli abitanti del palazzo – ci ha svegliato tutti di soprassalto". L'uomo si è anche ferito ad una mano e stamani le tracce di sangue erano ben visibili lungo tutto il cortile del condominio. Soccorso dal 118 in codice verde è stato portato in ospedale. Sono intervenuti anche i carabinieri, che lo hanno denunciato per il reato di danneggiamento, che si va ad aggiungere alle altre denunce collezionate nel corso del tempo. Tra l'altro, come spiegato dai carabinieri, la ex compagna dell'uomo non abita più in quell'appartamento, che è di edilizia pubblica popolare e le era stato assegnato qualche tempo fa. La donna si sarebbe trasferita da alcuni parenti, forse proprio per evitare di finire nel mirino dell'ex. Non è chiaro se il 48enne lo sapesse o meno quando ha fatto il raid di stanotte. Di sicuro, chi abita in quel palazzo di via Reggiana si augura che la magistratura prenda qualche provvedimento prima che avvenga l'irreparabile.