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Polizia municipale e Arpat hanno posto sotto sequestro il macchinario di un’azienda gestita da una cittadina cinese di 55 anni, che lavorava in assenza delle autorizzazioni ambientali. Si tratta di una stamperia a Tavola.
Il macchinario sequestrato, nello specifico, è un forno di asciugatura, dove i capi di abbigliamento vengono trattati successivamente alla fase di stampa digitale.
Il macchinario sequestrato, nello specifico, è un forno di asciugatura, dove i capi di abbigliamento vengono trattati successivamente alla fase di stampa digitale.
Al momento del controllo, nel magazzino erano presenti due operai di nazionalità cinese, privi di contratto di lavoro, uno dei quali non è stato in grado di esibire alcun documento comprovante la regolarità di soggiorno sul territorio italiano: è stato pertanto accompagnato al comando di polizia municipale per le pratiche di fotosegnalamento.
L’Ispettorato del lavoro ha proceduto a sospendere l’attività imprenditoriale e la titolare dovrà rispondere di specifici reati in materia di impiego di manodopera clandestina.
E' risultato essere completamente eluso il sistema di tracciabilità dei rifiuti prodotti dalla ditta, classificabili, ai sensi della normativa vigente, anche come pericolosi e riferibili ai prodotti chimici rinvenuti nei locali: la datrice di lavoro è stata unicamente in grado di esibire un registro di carico e scarico non compilato in alcuna pagina e non ha prodotto alcuna documentazione comprovante il corretto smaltimento dei rifiuti. Per questi motivi la Municipale ha contestato sanzioni amministrative per un importo complessivo di 5.733,33 euro. Sottoposti a sequestro amministrativo anche tutti i macchinari rinvenuti all’interno dei locali lavorativi, molti dei quali a marchio cinese e quindi privi di conforme etichettatura CE. Contestate anche violazioni da parte del personale dei vigili del fuoco.
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