Sono stati resi pubblici i risultati dell’analisi anatomopatologica effettuati sul gatto ritrovato morto nel fiume Furba a Seano lo scorso 13 febbraio. Un caso, il quarto, che era arrivato dopo il ritrovamento di altri tre gatti nella frazione di Verghereto, sempre nel comune di Carmignano, uccisi con violenza e gettati all’interno di un tombino (leggi). Dagli esami- come denuncia e spiega la Lav di Prato- emergono elementi estremamente preoccupanti tra i quali un’estesa emorragia sottocutanea nella regione occupitale, frontale e parietale oltre a numerose fratture craniche, alla mandibola e al palato, a dimostrazione di un forte impatto violento e mirato alla testa. Secondo quanto riferito dalla Lav, che si è occupata di recuperare i corpi di tutti i gartti rinvenuti e sta assistendo le famiglie coinvolte, arti e organi interni non sono stati colpiti e sul corpo dell’animale non risultano esserci segni di trascinamento sull’asfalto, fattori che escludono certamente un investimento stradale. Sul copo del gatto, in sostanza, non ci sarebbero le classiche fratture e lacerazioni riportate in caso di incidente quanto più con un forte colpo inferto da un oggetto contundente, forse un bastone o una pala, ma anche un calcio violento o una compressione della testa contro una superficie. Sebbene nel referto ufficiale non sia stato possibile certificare con assoluta certezza un atto di maltrattamento intenzionale, l’IZS sta valutando di segnalare il caso all’ASL di Prato per presunto maltrattamento. A segnalare la presenza del corpo, in mezzo all’acqua, era stata una cittadina residente. Il corpo è stato poi preso in consegna dalla Lav e consegnato, come nel caso di Verghereto, all’Istituto Zooprofilattico di Firenze, dove è stato sottoposto ad un esame accurato. Il ritrovamento di questo quarto gatto si inserisce in un contesto inquietante, che sta destando molta preoccupazione in tutta la zona medicea. Iniziato con la sparizione di Sam, Dante e Ugo, tre gatti di proprietà scomparsi due mesi e mezzo fa a Carmignano e ritrovati morti all’interno di un canaletto di scolo. Gli esami sui loro corpi avevano rivelato una morte atroce: fratture multiple, ernie diaframmatiche e collasso polmonare. Uno di loro aveva la spina dorsale spezzata, un altro invece è stato decapitato. Una violenza inaudita, deliberata, che ha scosso profondamente la comunità. “La scia di violenza che sta colpendo Carmignano e le zone limitrofe è allarmante. Abbiamo già assistito all’orrore di tre gatti uccisi con una crudeltà senza precedenti, e ora un quarto ritrovamento con dinamiche sospette non può essere ignorato. Non possiamo permettere che tutto questo resti impunito” – dichiara Cristiano Giannessi, responsabile della Sede LAV di Prato – “ci costituiremo parte civile e stiamo valutando la presentazione di una denuncia formale per dare maggiore forza all’azione legale già avviata dai privati. L’attenzione deve rimanere altissima, sia da parte delle autorità che della cittadinanza, perché episodi del genere non si ripetano mai più”. La Lav lancia quindi un ulterore appello a tutti coloro abbiano notato movimenti sospetti nella zona e invita tutti a collaborare per fermare questa esclation di violenza. E’ possibile contattare l’assocazione al numero: Tel. 0574 1747113 – E-mail: [email protected]
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