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Via Marengo, negli anni, ha assunto il ruolo di caso esemplare delle difficoltà di convivenza tra cittadini e attività cinesi. Proprio da qui, quattro anni fa, partirono le prime proteste organizzate da parte dei residenti. Assume così un valore simbolico il maxi controllo effettuato stamani dalla squadra interforze, coordinata dalla questura. Dalle 9 decine di poliziotti, agenti della polizia municipale, vigili del fuoco e ispettori dei vari enti interessati ai controlli, hanno passato al setaccio sei aziende gestite da cinesi. E l’attività ha riguardato anche gli orti di Castelnuovo dove gli uomini del Corpo forestale e quelli della polizia municipale hanno effettuato una serie di controlli nei campi che, secondo alcune denunce, vengono irrigati con l’acqua prelevata direttamente dai canali di uscita dall’impianto di Baciacavallo. L’operazione non è ancora conclusa, ma la questura ha diffuso un primo bilancio che parla di 11 clandestini rintracciati e di una serie di sequestri penali di macchinari e degli immobili che ospitavano le ditte. Due gli elementi più significativi emersi: la scoperta di un’attrezzata officina meccanica, predisposta per la manutenzione e la riparazione delle taglia e cuci, segno evidente di come ormai la filiera cinese sia quasi completa, arrivando addirittura a rendersi autonoma anche per quello che riguarda la riparazione dei macchinari. E poi la scoperta di un terratetto vicino alle fabbriche che veniva utilizzato come una specie di ostello. Al momento del controllo erano 17 le persone presenti nella casa, a fronte di un solo bagno, che peraltro era in precarie condizioni igieniche. Le stanze, poi, erano state frazionate in tanti miniloculi dove i cinesi vivevano in angusti spazi ai limiti della vivibilità.Come si ricorderà via Marengo è stata una delle prime zone dove è nata la protesta dei residenti contro il degrado portato dal radicamento di insediamenti produttivi che agivano al di fuori delle regole e con la compresenza di situazioni alloggiative mischiate a quelle produttive. Era stato l’allora consigliere della Circoscrizione Prato Centro, e ora vice coordinatore provinciale del Pdl, Sergio Toccafondi uno dei primi a portare la questione all’attenzione della città. “All’epoca non pochi mi derisero per le mie iniziative – ricorda Toccafondi -. Addirittura l’allora assessore Gregori non volle nemmeno fare un sopralluogo, che fu fatto solo dal suo successore Aldo Milone, anche se poi la giunta di centrosinistra non fece nulla. Adesso, finalmente, si è preso coscienza del problema e credo che questo intervento in via Marengo possa essere preso a simbolo della svolta operata dalla nuova amministrazione comunale”.[nggallery id=9]