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Dopo i vestiti e gli orologi, ecco le scarpe e i cellulari. La Guardia di Finanza pratese ha fatto ancora una volta una “pesca miracolosa”, gettando le sue reti nelle acque sempre floride del mercato parallelo illegale gestito dalle aziende cinesi. Stavolta, nelle maglie, sono rimaste oltre 40mila scarpe contraffatte e mille telefoni cellulari illegali, che una volta venduti avrebbero assicurato ricavi per oltre un milione di euro. Sono stati sequestrati ieri mattina, mercoledì 15 luglio,dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Prato nel corso di un’operazione in materia di anticontraffazione e sicurezza prodotti.I finanzieri stavano controllando da tempo alcuni obiettivi – nelle zone di via Pistoiese e di Iolo – e negli ultimi giorni alcuni strani movimenti in diversi orari avevano insospettito gli investigatori che hanno intensificato l’attività di intelligence, anche con il ricorso agli elicotteri. La svolta è arrivata ieri mattina, quando un autoarticolato con targa straniera si è fermato di fronte ad un magazzino a Iolo ed immediatamente alcuni cinesi – evidentemente già in attesa sul posto – hanno iniziato le operazioni di scarico di numerosi colli, rapidamente trasferiti all’interno del capannone. Guidati dall’alto dall’elicottero, sul posto sono piombati i finanzieri che hanno voluto verificare il contenuto delle scatole: s trattava di scarpe Nike e Hogan contraffatte, ottime imitazioni delle originali, riportanti i segni distintivi (logo e marchio) perfino sui cartellini pendenti, sulle buste di tela e sulle confezioni.I cellulari, invece, sono stati sequestrati in alcuni esercizi commerciali di via Pistoiese. Si tratta di oltre 3000 articoli, tra telefoni e accessori, tutti di “Made in China” e, in alcuni casi, importati da paesi dell’Unione Europea, come la Germania e la Spagna. Gli apparati mobili erano privi di dichiarazioni di conformità e di istruzioni in lingua italiana, requisiti determinanti in materia di sicurezza prodotti. Tali elementi costituiscono, infatti, una garanzia di sicurezza per l’acquirente che, altrimenti rischia di utilizzare un prodotto dalla provenienza incerta, potenzialmente non testato e dunque pericoloso per la salute, come alcuni recenti casi di cronaca hanno confermato.I militari hanno dunque sequestrato la merce illegale, un tir ed un magazzino, nonché denunciato all’Autorità giudiziaria cinque responsabili, tutti cinesi, di cui due tratti in arresto.
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