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La ditta stavolta non era ospitata da un capannone, ma si trovava nello scantinato di un condominio di via Brunelleschi. Dentro, al lavoro in precarie condizioni igienico-sanitarie, sono stati trovati 17 cinesi, 15 dei quali erano clandestini. Non solo, accanto al reparto lavorazione con 25 macchine tessili, nei 600 metri quadri di scantinato erano stati ricavati loculi di fortuna per ospitare le camere da letto e la cucina comune. Il controllo è stato eseguito dai carabinieri di Prato con il supporto dei colleghi della Compagnia d’intervento operativo del battaglione Toscana, anche in seguito alle segnalazioni dei condomini, costretti a convivere con i disagi provocati dall’attività produttiva. Alla fine del blitz il titolare del capannone e un suo collaboratore sono stati denunciati per aver favorito la permanenza nel territorio nazionale dei clandestini. Per quanto riguarda i clandestini, al termine delle operazioni di identificazione, 4 di loro sono stati tratti in arresto per inosservanza dell’ordine di espulsione dal territorio nazionale e trattenuti nelle camere di sicurezza dei Comandi dell’Arma. Gli altri clandestini sono stati segnalati all’Ufficio Stranieri della Questura per l’emissione nei loro confronti del relativo provvedimento di espulsione.