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E’ stata un’emergenza nell’emergenza. Quando il Calice ha rotto gli argini, costringendo ad evacuare circa 15 famiglie, in totale più di trenta persone, sotto acqua è finito anche il canile Il Rifugio, la struttura dove vengono ospitati i cani randagi trovati nel territorio di Prato. E’ stato un attimo, l’acqua ha travolto l’intera struttura, riempiendo le gabbie. E’ scattata così una maxi operazione per salvare i poveri animali: i volontari, gli uomini della protezione civile, i carabinieri si sono prodigati, con l’acqua ben sopra la cintura, per liberare i cani e metterli in salvo. Purtroppo non tutti gli animali ce l’hanno fatta. Alcuni sono annegati, meno di una decina, anche se manca il bilancio definitivo, altri sono fuggiti nei campi. Al punto che è stato necessario anche mettere in sicurezza la Declassata, visto che molti cani la percorrevano su e giù. “E’ stata una notte d’inferno – dice ancora sconvolta Valeria Vitiello, responsabile del canile -. Purtroppo nessuno ci aveva messo in preallarme, così quando è arrivata l’acqua ci siamo trovati costretti a far fronte ad una vera e propria emergenza. Erano le 5 del mattina, al buio, con i cani che abbaiavano, che si agitavano. Ce l’abbiamo fatta a salvarli quasi tutti, qualcuno però non ce l’ha fatta”.In totale erano circa 170 i cani ospitati nella struttura. I superstiti e quelli che non sono fuggiti, si trovano ora all’Ippodromo, dove è stato realizzato un canile d’emergenza grazie all’impegno e al lavoro di decine di volontari. “Questi ragazzi sono stati fantastici – aggiunge Valeria – in poche ore hanno tirato su un vero e proprio canile”. Adesso, però, c’è una nuova emergenza, come spiega l’assessore alla protezione civile Dante Mondanelli: “L’acqua ha spazzato via tutto al canile del Calice – dice -, comprese tutte le scorte di cibo. Noi abbiamo fatto l’impossibile per recuperare qualcosa. Il fatto che sia tutto chiuso per Natale non ci aiuta però. Ci appelliamo, quindi, alla generosità dei pratesi”. C’è bisogno di tutto: dal cibo, all’acqua in taniche, visto che all’Ippodromo non c’è acqua. E poi coperte, visto che molti cani sono finiti in ipotermia, ma anche ciotole e secchi. Adesso i cani erano stati messi tutti a dormire. Ma da domani mattina alle 8 i volontari saranno lì all’Ippodromo, quindi chi può portare qualcosa (anche pane secco) può recarsi sul posto. C’è davvero bisogno di tutto.