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Ancora una tragedia all'interno del carcere della Dogaia. Poco dopo mezzogiorno di oggi, 29 maggio, un detenuto di 35 anni è stato trovato privo di vita all'interno della sua cella. Immediato l'allarme al 118 da parte degli agenti di polizia penitenziaria ma i sanitari, una volta arrivati nella struttura, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Si tratta di un cittadino di nazionalità tunisina, detenuto per scontare una condanna per droga e vicino alal scarcerazione per fine pena. Secondo i primi accertamenti potrebbe essere rimasto vittima di un malore di natura cardiaca che l'ha stroncato nel sonno.
Solo due giorni fa era morto un altro detenuto, un 23enne turco, che era stato ricoverato in ospedale domenica in gravissime condizioni dopo essersi impiccato nella sua cella.
Di "inaccettabile dramma continuo" parla il garante regionale dei detenuti, Giuseppe Fanfani: "Tre morti in carcere, due a Prato e uno a Siena: queste situazioni sono la conseguenza, difficilmente evitabile, di esasperazione psichica dovuta alle terribili e talvolta inumane condizioni in cui la detenzione carceraria viene eseguita. Uno Stato moderno e civile non può assistere silente a situazioni come queste che mettono in discussione il principio di umanità che deve essere presiedere alla detenzione carceraria".
Di "inaccettabile dramma continuo" parla il garante regionale dei detenuti, Giuseppe Fanfani: "Tre morti in carcere, due a Prato e uno a Siena: queste situazioni sono la conseguenza, difficilmente evitabile, di esasperazione psichica dovuta alle terribili e talvolta inumane condizioni in cui la detenzione carceraria viene eseguita. Uno Stato moderno e civile non può assistere silente a situazioni come queste che mettono in discussione il principio di umanità che deve essere presiedere alla detenzione carceraria".
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