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Arrivare all’effettiva espulsione di uno straniero è cosa tanto rara quanto difficile da realizzare. Così non stupisce come la Questura di Prato abbia diffuso, con malcelata soddisfazione, la notizia del rimpatrio in Tunisia di un detenuto 39enne che ha ottenuto la possibilità di lasciare il carcere della Dogaia solo a patto di fare rientro nel paese d’origine. Per far sì che ciò avvenisse, però, si è dovuta mettere in moto una complessa macchina organizzativa che ha comportato l’effettiva identificazione del detenuto, la collaborazione fattiva del consolato tunisino e la scorta da parte di due poliziotti specializzati in questo tipo di servizi. I due agenti ieri mattina hanno prelevato il detenuto alla Dogaia, dove stava scontando alcune condanne per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Poi lo hanno portato a Roma negli uffici dell’ambasciata della Tunisia, per ricevere tutta la documentazione necessaria. Infine, sempre scortato dai due poliziotti pratesi, il tunisino è stato imbarcato su un aereo in partenza da Fiumicino, fatto sbarcare a Tunisi e qui consegnato nelle mani della polizia del paese nordafricano.
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