Ha chiesto di patteggiare una pena a due anni e sei mesi Giuseppe Videtta, patron di Stefan, la catena di negozi caduta sotto i colpi di un crac milionario dopo aver conosciuto un lungo periodo d'oro arrivando a contare fino a settanta insegne con decine di dipendenti in Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Liguria. Oggi, mercoledì 14 settembre, nuova udienza preliminare davanti al giudice Francesco Pallini. Bancarotta fraudolenta e violazioni fiscali le accuse contestate a vario titolo a Videtta, difeso dall'avvocato Alberto Russo, alla figlia Stefania difesa oltre che da Russo anche dall'avvocato Federico Febbo, e ad altre cinque persone. Un'udienza, seppur interlocutoria per la costituzione della parte civile e per le richieste di riti alternativi, tra cui il patteggiamento per Giuseppe Videtta, è stata rinviata al 2 novembre per un difetto di notifica.
L'inchiesta risale alla primavera del 2015, condotta dalla guardia di finanza e coordinata dal sostituto procuratore Antonio Sangermano. Nel mirino dell'accusa, la distrazione di svariati milioni che portò al tracollo di Stefan, dichiarata fallita nel 2014. Una distrazione di ingenti somme di denaro realizzata, secondo le carte degli investigatori, anche attraverso la manomissione dei registratori di cassa affinché calcolassero meno entrate di quelle reali.
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