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Il Comando Provinciale Carabinieri ha predisposto ed eseguito, in cinque laboratori artigianali gestiti da cittadini cinesi (a Prato, Montemurlo e Poggio a Caiano), un ormai consueto intervento di controllo per il contrasto dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento della manodopera straniera irregolare. La task force di controllo, composta dai Carabinieri e dal personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro e 6° Battaglione “Toscana”, da Vigili del Fuoco ed INPS di Prato nonché della Polizia Municipale dei rispettivi comuni, ha rintracciato all’interno delle aziende controllate 27 cinesi clandestini. Uno degli imprenditori è stato tratto in arresto, con l’accusa di aver favorito la permanenza di immigrati clandestini nel territorio nazionale. Inoltre, sono stati deferiti a piede libero gli altri quattro titolari delle aziende, tre dei quali sono stati deferiti anche per violazione delle norme urbanistiche avendo creato all’interno dei propri laboratori opere infrastrutturali proibite. I laboratori sono stati posti sotto sequestro preventivo. Nel corso dei controlli si è proceduto anche al sequestro amministrativo di 22 macchinari tessili e sono state rimosse, da parte del personale dei Vigili del Fuoco, 5 bombole di GPL, ritenute pericolose. Per quanto riguarda i 27 clandestini rintracciati, al termine delle relative operazioni di identificazione e riscontri delle impronte digitali, sei di essi sono stati tratti in arresto poichè inottemperanti a precedente ordine di espulsione dal territorio nazionale mentre i rimanenti sono stati avviati all’Ufficio Immigrazione della Questura di Prato per l’emissione del provvedimento di espulsione.