Giovanni Luchetti, ex presidente di Sori ed ex consigliere provinciale e comunale di Prato in quota Forza Italia, ha risolto con un versamento di 95mila euro alla presidenza del Consiglio dei ministri il procedimento aperto nei suoi confronti dalla Corte dei Conti, relativamente 'alla indebita percezione di contributi per l'editoria'. Il procedimento è una delle costole di giustizia contabile scaturite dalla complessa vicenda penale sul crac della banca Credito cooperativo fiorentino che ha portato alla condanna, tra gli altri, l'ex senatore Denis Verdini.
Luchetti, nella sua qualità di membro del collegio sindacale della Società Toscana Edizioni, cooperativa che editava il quotidiano 'Il Giornale della Toscana', e di amministratore di Edicity, la società al centro di un presunto sistema di fatturazione nei confronti della cooperativa Sette Mari che editava il settimanale Metropolis, ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato (d'accordo la procura) grazie al riconoscimento di una sua condotta colposa e non dolosa, rito perfezionato proprio attraverso il pagamento immediato di una percentuale della somma complessiva che era stata calcolata a suo carico come danno erariale.
I difensori hanno sostenuto la “marginalità del presunto ruolo ricoperto da Luchetti” nel sistema sfociato nell'inchiesta penale. In particolare la difesa ha sottolineato – lo si legge nella sentenza della Corte dei Conti – “come, con riferimento alla Società Toscana Edizioni, non emergano elementi tali da far desumere la dolosa consapevolezza da parte dei membri del collegio sindacale, dell'inesistenza dei presupposti di legge utili alla percezione dei contributi per la società medesima e, segnatamente, la fittizietà della cooperativa. Luchetti non ha mai partecipato alla costituzione della coop, alle operazioni di rifinanziamento o alle richieste di contributo, ma ha proceduto ai controlli facendo affidamento nel rigoroso sistema di vigilanza e controllo cui la stessa società era regolarmente sottoposta”. Passando poi a Edicity, la difesa ha messo in fila le date delle fatture contestate dimostrano l'estraneità di Luchetti rispetto all'assegnazione di contribuiti alla Sette Mari. La procura, accogliendo la tesi difensiva, ha riqualificato la condotta da dolosa a gravemente colposa e, “in assenza di un indebito arricchimento di Luchetti”, ha dato il via libera al rito abbreviato definito attraverso il pagamento istantaneo di 95mila euro all'ufficio editoria della presidenza del Consiglio dei ministri.
Contributi editoria non dovuti al “Giornale della Toscana”, l’ex presidente di Sori versa 95mila euro al governo
L'esponente politico, già consigliere comunale e provinciale, era accusato di danno erariale dalla Corte dei Conti in quanto membro del collegio sindacale della Società Toscana Edizioni
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