Tre milioni e mezzo di metri di tessuto confiscati in via definitiva per un controvalore, incassato dallo Stato, di un milione e mezzo di euro. E', in ordine di tempo, l'ultima operazione portata a termine della guardia di finanza di Prato coordinata dalla procura europea nell'ambito del contrasto al contrabbando di tessuti nel distretto industriale. L'indagine ha consentito di far emergere una serie di complesse triangolazioni commerciali il cui scopo era l'evasione delle imposte e dei tributi doganali da parte di imprese cinesi. A mettere in moto il lavoro della finanza sono state le analisi su alcune imprese che, seppur inesistenti o inattive, risultavano destinatarie di spedizioni di tessuti dall'estero. Semplice il meccanismo: l'ingresso di tessuti attraverso false operazione di cessione intracomunitaria tramite fornitori con sede in Ungheria e in Germania che però – è stato scoperto – operavano in settori del tutto diversi come, ad esempio, quello dei giocattoli, e che non avevano avviato nessuna transazione commerciale. Nella realtà, le merci arrivavano direttamente nel distretto pratese dove venivano stoccate in capannoni per poi essere smistate alle ditte che ne facevano richiesta. Dall'inizio dell'anno sono stati sequestrati complessivamente 10 milioni di metri lineari di tessuto che poi sono stati sottoposti a confisca definitiva e venduti all'asta per un incasso di oltre 5 milioni di euro.
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