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Rinchiuso in una piccola gabbia ed esposto giorno e notte al maltempo, senza possibilità di sottrarsi alle intemperie e ripararsi. Questa la condizione in cui era costretto a vivere un coniglietto domestico fino all'intervento delle guardie zoofile Earth che venerdì scorso 16 novembre sono intervenute, sequestrando l'animale e multando il proprietario.
La presenza del coniglio sul terrazzo di un'abitazione in zona San Giorgio a Colonica, era stata sgenalata da alcuni cittadini alle guardie zoofile che da fine ottobre hanno iniziato una serie di appostamenti per raccogliere le prove del maltrattamento. Venerdì scorso, dopo l'ennesimo appostamento in cui rilevavano ancora una volta la presenza del coniglietto rinchiuso in gabbia senza riparo, le guardie soofile sono intervenute ed hanno identificato il proprietario e trasgressore, elevando sanzioni amministrative e sequestrando il malcapitato coniglio. Sono ancora in corso indagini che non escludono la presenza di eventuali reati. Il coniglietto è stato subito affidato a persona esperta e finalmente potrà dormire al caldo dopo mesi di sofferenza. In settimana sarà sottoposto a visita veterinaria per accertare le condizioni fisiche.
"I conigli domestici – spiegano le guardie zoofile – rappresentano oggi il terzo pet piu diffuso nelle famiglie italiane, dopo cane e gatto. Nel comune di Prato, purtroppo, rilieviamo la presenza di un grande problema riguardo agli abbandoni e alla maldetenzione dei conigli domestici, molti giardini della città sono invasi da colonie di animali abbandonati, talvolta anche le rotatorie stradali. E le segnalazioni di conigli tenuti male che riceviamo sono seconde solo a quelle dei cani maltenuti da parte dei cittadini cinesi. Per non parlare dei casi di mixomatosi che si verificano nei luoghi degli abbandoni.Un problema sicuramente da affrontare dando vita anche ad una campagna di informazione, molte persone infatti acquistano questi piccoli animali non conoscendo quanto la loro detenzione e cura sia impegnativa e dispendiosa, per poi abbandonarli credendo che possano vivere in natura, condannandoli invece a sicura morte".
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