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Un anno e due mesi al settantenne che lo scorso 25 agosto, in via Sabotino, al culmine di una lite, impugnò una pistola e la puntò contro una vicina di casa, finendo poi in carcere per qualche giorno. Oggi, martedì 12 dicembre, l’anziano, difeso dall’avvocato Luca Betti, è comparso davanti al giudice delle udienze preliminari, Leonardo Chesi, per il processo con rito abbreviato. Minaccia aggravata l’accusa a suo carico, dopo che la prima ipotesi di reato contestata – tentato omicidio – era stata riqualificata in seguito alla consulenza balistica (ordinata dalla difesa) che aveva stabilito che la pistola usata dall’uomo non poteva sparare. Di più: secondo quella consulenza, la pistola sarebbe da classificare come antica e non come arma comune da sparo in quanto fabbricata prima del 1890 e, dunque, la sua detenzione senza denuncia non costituirebbe reato ma, al massimo, potrebbe essere motivo di una contravvenzione.
Il giudice ha anche riconosciuto un risarcimento di 10mila euro ai vicini che si sono costituiti parte civile. L’avvocato Betti è in attesa delle motivazioni della sentenza per capire come il giudice ha valutato la consulenza balistica; praticamente certo, però, il ricorso in Appello.
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