Circonvenzione di incapace: questa l’accusa che ha messo nei guai una donna georgiana, badante di un anziano e ricchissimo imprenditore pratese. Su richiesta della procura, il giudice delle indagini preliminari ha emesso un provvedimento che vieta alla donna di frequentare l’imprenditore e comunicare con lui. Sia all’uomo che alla badante è stato applicato il braccialetto elettronico per controllare il rispetto dei divieti. Chiamata a rendere interrogatorio, l’indagata si è avvalsa della facoltà di non rispondere limitandosi a rilasciare dichiarazioni spontanee. Alla base dell’indagine non solo le preoccupazioni dei familiari e dei conoscenti dell’imprenditore, 93 anni, ma anche la traccia del passaggio di 75mila euro alla donna. Importante il patrimonio dell’anziano affetto da tempo – come spiega la procura – di un “severo decadimento cognitivo” e titolare di “partecipazioni in plurime società e istituti di credito, con grandi disponibilità liquide e possidenze immobiliari”. Il giudice delle indagini preliminari ha accolto in toto la tesi della procura secondo cui la convivenza – in ragione del rapporto di lavoro – avrebbe comportato il rischio di prosciugamento del patrimonio.
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