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La telefonata, allarmata e concitata, è arrivata alla centrale operativa del 112 alle 2 di notte. All’altro capo del telefono c’era un uomo, un cittadino svizzero, che ha raccontato come la moglie nigeriana volesse uccidere sia lui sia il figlio di dieci anni a martellate. L’uomo ha detto di essere riuscito a mettersi in salvo scappando da una finestra e rifugiandosi a casa di un vicino, da dove stava effettuando la chiamata. Sul posto è stata quindi dirottata immediatamente una pattuglia del Radiomobile, mentre veniva chiesto anche l’intervento di un mezzo del 118. Per fortuna, quando i militari sono arrivati, la situazione si andava già tranquillizzando. La moglie, che a quanto pare soffre di crisi depressive, non ha nemmeno voluto sottoporsi alle cure dei sanitari del 118. E’ stato poi ricostruito che tutto era nato da una lite per ragioni di gelosia. Lite che poi era degenerata, come reso evidente dallo stato in cui si trovava l’appartamento della coppia: ovunque disordine, la porta del bagno danneggiata, quello blindata d’ingresso colpita più volte a martellate. Visto che i due coniugi si erano rappacificati, i carabinieri hanno deciso di non prendere nessun provvedimento informando i due che potevano procedere a querela.
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