Pesanti condanne al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, per la violenta aggressione a Martina Mucci, la cameriera pratese picchiata e sfregiata mentre rincasava dal lavoro da due picchiatori ingaggiati dall’ex fidanzato.
A ricevere la condanna più alta – nove anni di reclusione – è stato proprio l’ex: Emiliano Laurini, 41enne. Per il giudice è stato lui il mandante che attraverso l’intermediazione di Mattia Schininà (4 anni la condanna per lui) aveva commissionato il pestaggio a Kevin Mingoia, condannato a sei anni e otto mesi di reclusione, e ad un minorenne, la cui posizione sarà giudicata dal tribunale dei minori. Il giudice Marco Malerba ha così accolto la richiesta di condanna per tutti e tre gli imputati, avanzata dalla Pm Valentina Cosci lo scorso 22 aprile al termine della requisitoria, aumentando leggermente la pena per Laurini che, dopo essere stato recluso nel carcere di Sollicciano, è stato scarcerato e messo ai domiciliari con braccialetto elettronico.
La 29enne, aggredita e sfregiata mentre rincasava dal lavoro, è arrivata in aula accompagnata dalla madre. Secondo il giudice, Emiliano Laurini avrebbe voluto vendicarsi sull’ex fidanzata e per farlo avrebbe chiesto a Schininà di aiutarlo a trovare due persone disponibili, in cambio di circa 400 euro. I due, la notte tra il 20 e il 21 febbraio del 2023, aspettarono al buio Martina Mucci di rientro dal turno nel pub dove lavorava per poi colpirla ferocemente alle spalle con pugni e calci. Tra le mani degli aggressori anche rasoi, con i quali si accanirono sui capelli della vittima e in particolar modo sul viso, sulla bocca e sul naso. Laurini, che era stato riconosciuto capace di intendere e di volere dopo una perizia psichiatrica, ha sempre ribadito di aver chiesto ai due complici di limitarsi a tagliare i capelli all’ex fidanzata. La parte civile, lo scorso aprile, aveva richiesto un risarcimento di 100 mila euro per la vittima (assistita dall’avvocato Costanza Malerba) e 50 mila euro per ciascuno dei due genitori della giovane (assistiti dall’avvocato Federico Febbo). Assolti nell’ambito della stessa vicenda anche un marocchino e l’attuale fidanzata del buttafuori.
Un lieve sconto di pena per l’esecutore del pestaggio Kevin Mingoia (di appena 19 anni), per lui il giudice ha stabilito anche il pagamento di una multa di 2 mila euro e l’interdizione dai pubblici uffici ma ha riconosciuto le attenuanti generiche e lo ha assolto dal reato di rapina per il quale era stato inizialmente accusato insieme a Laurini per aver prelevato la borsa alla vittima dopo l’aggressione. «Sono stanca – ha detto Martina Mucci dopo aver assistito in aula alla lettura della sentenza -qualsiasi pena non sarà mai come quella che ho vissuto io, i processi stati un’esperienza difficile, preferisco non commentare adesso».
Laurini e Schininà sono stati condannati anche al risarcimento dei danni materiali e morali non solo alla vittima ma anche ai genitori che si erano costituiti parte civile. Subito dopo la sentenza Schininà ai cronisti ha voluto ribadire la sua innocenza: “In tutta questa vicenda ho commesso un unico errore quello di frequentare questo esemplare (Laurini ndr) quello sfregio avrei voluto farmelo io, sono innocente e ho la coscienza pulita. L’unico rimorso? Aver frequentato una persona sbagliata. Spero che Martina riceva giustizia”. L’avvocato Bellezza, che difende Emiliano Laurini, ha annunciato di voler impugnare la sentenza mentre per Federico Febbo, avvocato dei genitori di Martina, si tratta di una sentenza espressione di una novella legislativa: “Lo sfregio oggi è un reato a sé punito pesantemente e non più un’aggravante, la sentenza di oggi lo riconosce e speriamo che possa essere un monito a comportamenti simili”.
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