La donna riportò la rottura del setto nasale e degli incisivi oltre ad alcuni sfregi sul viso. Il motivo dell'aggressione sarebbe da ricondurre alla gelosia tanto da, secondo il procuratore Giuseppe Nicolosi, "indurre a un'azione punitiva postuma nei confronti della giovane." I picchiatori avrebbero agito dietro un compenso di poche centinaia di euro. Secondo le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Prato e coordinate dal sostituto Valentina Cosci, dopo il pestaggio ai danni della cameriera pratese, sarebbero stati ripetuti almeno altri due episodi al momento ancora non denunciati dalle vittime. Gli indagati sono stati identificati attraverso le intercettazioni telefoniche e l'analisi di alcune chat che farebbero emerge un'appartenenza a quello che gli investigatori definiscono "un sottobosco di persone abituate alla violenza".
Cameriera sfregiata in volto, tre persone in carcere. In manette anche l’ex fidanzato
Insieme a lui, ritenuto il mandante, anche l'intermediario e un picchiatore. Al pestaggio, avrebbero preso parte un'altra persona che gli inquirenti stanno cercando di identificare. Pesanti le accuse: rapina aggravata, lesioni personali gravi e sfregio permanente al volto
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Le indagini per l'aggressione di Martina Mucci, la cameriera pratese picchiata nell'atrio di casa mentre rientrava dal lavoro la notte del 21 febbraio, hanno portato, oggi 24 aprile, all'arresto di tre persone residenti nella provincia di Firenze: il presunto mandante, che sarebbe l'ex fidanzato della vittima, l'intermediario e un picchiatore, entrambi poco più che ventenni. Al pestaggio, a cui non ha partecipato il mandante, avrebbe preso parte un'altra persona che gli inquirenti stanno cercando di identificare. I tre arrestati, portati in carcere, sono accusati di rapina aggravata, lesioni personali gravi e sfregio permanente al volto.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Matteo Biffoni: "Quanto accaduto a Martina è stato un fatto di una violenza e di una aggressività inaudita, che troppo frettolosamente qualcuno derubricò come una rapina. Voglio ringraziare la procura e la questura, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine che con il loro lavoro hanno portato a fare luce su questa vicenda che ha davvero scosso la città. Un abbraccio a Martina, già nei giorni successivi l'aggressione ci siamo sentiti ed è una ragazza forte che merita di nuovo serenità. E questa serenità passa anche da sapere come stanno le cose".
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