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‘Buone entrate’ per l’affitto dei capannoni, dito puntato contro proprietari e agenti immobiliari


E' cominciato oggi l'incidente probatorio relativo al procedimento penale scaturito dalla denuncia di una decina di imprenditori che hanno raccontato di aver versato grosse somme di denaro per garantirsi l'affitto di stabili nel Macrolotto 1. Gli indagati sono quattro


Redazione


Hanno raccontato di aver dovuto versare soldi, tanti soldi per riuscire a prendere in affitto un capannone nel Macrolotto 1. Hanno detto di aver ricevuto ingenti richieste di denaro per assicurarsi le migliori vetrine, quelle più in vista, ma anche quelle meno esposte ma comunque nel contesto della zona dei pronto moda in assoluto più frequentata dai compratori provenienti da tutta Europa. E' cominciata oggi, venerdì 22 dicembre, la sfilata degli imprenditori cinesi che con le loro denunce hanno dato vita ad una costola dell'inchiesta madre sulle presunte estorsioni che sarebbero state messe in atto da due proprietari immobiliari, marito e moglie, e da due agenti immobiliari nei confronti di imprenditori e aspiranti inquilini cinesi. Otto-nove gli accusatori per i quali è iniziato l'incidente probatorio che proseguirà nelle prossime settimane. In aula, di fronte al giudice delle indagini preliminari Marco Malerba e ai pubblici ministeri Vincenzo Nitti e Alessia Iacopini, gli indagati e i difensori, Manuele Ciappi e Giovanni Renna. Presenti anche gli avvocati delle parti offese, Tiziano Veltri e Antonino Denaro. L'esito dell'incidente probatorio, che serve a cristallizzare le dichiarazioni dei cinesi poi utilizzabili anche in un futuro, eventuale processo, potrà avere risvolti anche per l'inchiesta madre e non è escluso che i due fascicoli possano venire accorpati.
L'inchiesta principale nasce dalla denuncia di un cinese che nel 2022 racconta all'avvocato Veltri di aver ricevuto la richiesta di 400mila euro in contanti per restare nel capannone dal quale era stato sfrattato per morosità e per il quale, però, aveva già versato la stessa cifra quando stipulò il contratto di affitto. Praticamente, una 'buona entrata'. La denuncia porta sul registro degli indagati i nomi di una coppia di coniugi e di un agente immobiliare. Una denuncia che alza il velo su un sistema di presunte estorsioni, ipotesi tenuta in piedi dalla decina di denunce di imprenditori cinesi che raccontano la stessa storia tirando in ballo anche un secondo agente immobiliare.
I coniugi sono finiti anche agli arresti domiciliari nell'ambito del secondo procedimento e sono stati scarcerati in seguito a parziali ammissioni rilasciate durante l'interrogatorio di garanzia. Non solo: i due hanno versato oltre due milioni di tasse in ragione dell'accusa di aver omesso di indicare nelle dichiarazioni dei redditi le somme incassata a titolo di 'buona entrata'. Le parziali ammissioni, dunque, sarebbero legate ai soldi non dichiarati. Per il resto, le difese respingono con forza l'accusa di estorsione. Secondo la ricostruzione della guardia di finanza, marito e moglie avrebbero creato un giro di 'buone entrate' di qualcosa come 5 milioni di euro in pochi anni. Le denunce degli imprenditori cinesi citati per l'incidente probatorio iniziato stamani, risalgono al periodo tra il 2017 e il 2022.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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