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Rendevano complessivamente oltre 24mila euro l’anno i contratti di affitto che cinque pratesi avevano stipulato con due imprenditori cinesi per un fatiscente capannone di via Donizetti dove erano ospitate due ditte di confezioni: la Wangshao e la Felix. Nella serata di ieri, martedì 19 maggio, il capannone è stato controllato da una squadra interforze composta da agenti dell’Ufficio immigrazione della Questura, polizia municipale, vigili del fuoco e Asl. La situazione dei locali era eloquente: i macchinari, senza nessun rispetto delle regole di sicurezza sui luoghi di lavoro, convivevano con cubicoli dove erano ricavati dormitori (anche soppalcati) tramite pannellature di legno. Ogni ditta aveva poi la sua cucina e il bagno, tutto in condizioni di estremo degrado igienico sanitario. Alle macchine, poi, complessivamente erano al lavoro 14 cinesi, dei quali nove clandestini. Per una di loro, già colpita da provvedimento di espulsione, è scattato l’arresto. Al termine dei controlli, quindi, l’intero stabile veniva posto sotto sequestro penale preventivo per le evidenti violazioni in materia urbanistica. Venivano anche sequestrate 35 macchine da cucire professionali, mentre i vigili del fuoco hanno comminato otto sanzioni per violazioni alle norme sulla sicurezza.