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Sette laboratori sequestrati, dieci clandestini rintracciati, sigilli messi a 160 macchinari e sette imprenditori cinesi denunciati per reati che vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla violazione della normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, fino alla violazione delle norme urbanistiche.E’ questo il risultato di un blitz dei carabinieri di Prato e della polizia municipale in sette aziende gestite da cinesi. Praticamente nessun laboratorio è risultato in regola e complessivamente sono state contestate 29 violazioni relative alla destinazione d’uso degli immobili e alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Questi ultimi controlli si inseriscono nel quadro di un giro di vite disposto dal comando provinciale dei carabinieri sulle attività gestite da cinesi. Dall’inizio dell’anno sono già state controllate 39 ditte, di queste ben 34 sono risultate non in regola. In particolare su 256 lavoratori trovati nelle aziende, i due terzi (pari a 159 persone) sono risultati clandestini. Nel corso di questi controlli sono stati posti sotto sequestro 15 capannoni, 436 macchinari e 86 bombole di gas.
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